Cardinale Parolin: “Sentieri di dialogo attraverso la giustizia e la pace”

All'agenzia missionaria vaticana Fides il segretario di Stato richiama la lezione di Giovanni XXIII: “Conoscersi per potersi stimare”

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il Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin e don Aldo Buonaiuto. ©Interris.it

A tessere l’accordo tra la Santa Sede e il Vietnam è stato il cardinale Pietro Parolin. All’agenzia missionaria vaticana Fides il segretario di Stato richiama la lezione di Giovanni XXIII: “Conoscersi per potersi stimare”. E quella offerta da Papa Francesco: “Avviare processi e non occupare spazi”. C’è un aspetto, spiega il cardinale Parolin, che “mi ha sempre colpito positivamente nel popolo vietnamita. Forse perché è qualcosa che ho respirato sin da bambino nella mia terra d’origine: l’umile laboriosità”. Il 30 novembre 2002 Giovanni Paolo II lo nomina sotto-segretario della sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, incarico che svolge per quasi sette anni. In questa veste interviene in diversi consessi internazionali, testimoniando in particolare l’attenzione della Santa Sede ai temi della pace e dei diritti essenziali della persona umana. Con un sguardo particolare anche ai problemi dello sviluppo economico e sociale mondiale.Parolin

Dialogo

Particolarmente esperto di questioni riguardanti l’area mediorientale e, più in generale, la realtà geopolitica del continente asiatico, monsignor Parolin lavora in particolare per tessere e rafforzare i rapporti tra Santa Sede e Vietnam: fa parte delle delegazioni della Santa Sede che si recano nel Paese tra l’aprile e il maggio 2004, nel marzo 2007 e nel febbraio 2009– quando si riunisce per la prima volta il gruppo di lavoro congiunto sulle relazioni diplomatiche bilaterali- mentre tra giugno e luglio 2005 conduce in Vaticano alcune sessioni di lavoro con una delegazione della commissione governativa vietnamita per gli affari religiosi in visita alla Santa Sede. Contribuisce anche a rilanciare il dialogo tra israeliani e palestinesi. Convinto della necessità di un impegno condiviso per creare le condizioni di una pace giusta e duratura. Nel dicembre 2008 è alla guida della delegazione che partecipa ai lavori della Commissione bilaterale permanente tra la Santa Sede e lo Stato di Israele, riunita per portare avanti i negoziati tra le due parti dopo l’Accordo fondamentale sancito nel 1993.Parolin

Parolin sul Vietnam

Aggiunge il porporato: “Nei miei contatti ho potuto sperimentare una profonda attitudine al lavoro, non solo manuale, ma intesa come impegno in tutto ciò che si fa. Tale caratteristica potrebbe generare presunzione. Invece i vietnamiti mantengono sempre un atteggiamento umile e rispettoso, anche se fiero, capace di adattarsi ad ogni situazione, come fa la pianta del bambù, che si piega ma non si spezza“. Il cardinale Pietro Parolin ritiene che “il futuro ci chiama a un cammino da continuare a percorrere insieme, senza la pretesa o la fretta di raggiungere qualche altra meta, ma con la disponibilità di chi vuole confrontarsi per trovare il meglio. L’Accordo non rappresenta solo un traguardo, bensì un nuovo inizio, nel segno del reciproco rispetto e della reciproca fiducia”.