Hong Kong, Card. Zen chiede verità sulla sorte di Mons. Cosma Shi Enxiang

“Il governo cinese deve dire la verità sulla situazione di mons. Cosma Shi Enxiang di Yixian che alcuni dicono sia morto in carcere e di altri religiosi scomparsi nelle mani della polizia” queste le parole del Card. Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, con una protesta davanti al China Liaison Office di Hong Kong, l’ufficio di rappresentanza della Cina nel territorio. Insieme al card. Zen, ancora convalescente da una lunga influenza, alla dimostrazione hanno partecipato membri della commissione Giustizia e pace della diocesi. Secondo il presule le autorità cinesi violano la loro stessa Costituzione e in una dichiarazione distribuita dai manifestanti, si afferma che nelle scorse settimane sono emerse notizie riguardo la morte in carcere di mons. Cosma Shi Enxiang, “segretamente imprigionato per 14 anni senza alcun processo”.

La dichiarazione di Giustizia e Pace afferma: “la forzata sparizione di mons. Shi è una pesante violazione ai diritti umani. Il silenzio attuale sulla sua sorte, se è vivo o è morto, nei confronti dei familiari, è un atto al massimo della disumanità”. La dichiarazione fa notare che secondo alcune fonti mons. Shi è morto almeno due anni fa; alcune fonti ecclesiali dicono che il governo cinese ha proibito ogni informazione al riguardo. Portando mazzi di fiori a ricordo di loro e dei sacerdoti ancora in prigione, il gruppo di manifestanti ha scandito slogan, intervallati da momenti di preghiera e canti religiosi. Essi hanno offerto rose bianche per i vescovi deceduti in carcere (nella cultura cinese il bianco è il colore del lutto) e i garofani per i vescovi e sacerdoti scomparsi nelle mani della polizia, nella speranza che siano ancora vivi. Tra i diversi vescovi cinesi morti in detenzione negli ultimi 20 anni si è ricordato mons. Giuseppe Fan Xueyan di Baoding (Hebei); mons. Giovanni Han Dingxiang di Yongnian (Hebei); mons. Giovanni Gao Kexian di Yantai e Zhoucun (Shandong).

I dimostranti esigono la verità anche sulla sorte di un altro vescovo scomparso nelle mani della polizia, mons. Giacomo Su Zhimin di Baoding (Hebei). In passato egli è stato imprigionato molte volte per la sua fedeltà alla Chiesa cattolica. Dal suo ultimo arresto, nell’ottobre 1997, da 17 anni non si sa più niente di lui. Alcune settimane fa i familiari di mons. Su hanno cercato di presentare una petizione a Yu Zhengsheng, un membro del Comitato permanente del Politburo, che ha visitato Baoding, ma sono stati arrestati e tenuti in isolamento in un hotel per tre giorni. I dimostranti esigono l’immediata liberazione di mons. Su e di tutti i sacerdoti cattolici detenuti in prigione o nei campi di lavoro forzato, insieme alla fine del controllo poliziesco sulle loro azioni.