MATURITA’ 2015: “OCCHIO ALLA BUFALE ONLINE”, LA POLIZIA AVVERTE GLI STUDENTI

Maturità

L’ansia a volte può giocare brutti scherzi. Nel caso degli esami di Maturità può spingere a cercare facili risposte sul web alle domande che assillano gli studenti: quali tracce usciranno per il tema di Italiano? Con quali versioni o problemi avremo a che fare nella seconda prova? Internet diventa allora lo spazio virtuale cui affidare le proprie paure, quasi fosse un oracolo in grado di svelare il futuro. Non è così ed è bene saperlo. Attraverso la campagna di sensibilizzazione “Maturità al sicuro”, la Polizia, in collaborazione con il Miur e con il sito Skuola.net, sta dando la caccia ai venditori online di “bufale da esami”. “Sono già in atto i controlli sui siti e i portali che si rivolgono agli studenti – ha spiegato all’Adnkronos il commissario Marco Valerio Cervellini della Polizia postale – Monitoriamo poi i siti di chat e forum per vedere se qualcuno si inserisce tra i ragazzi e propone la vendita di false tracce delle prove di maturità”. Secondo una ricerca realizzata da Skuola.net su un campione di 2.500 studenti del quinto anno, uno su cinque crede di poter trovare le tracce d’esame sulla rete. “Molti studenti sono ancora convinti di scovare su Internet le tracce della maturità. Da una parte noi facciamo in modo di far capire loro che questo non è possibile, dall’altra ci preoccupiamo di combattere quelli che sono veri e propri reati, come la vendita delle tracce false, che equivale a istigazione a delinquere”.

“I ragazzi non devono rincorrere la ‘soffiata’ sulla rete, perché è un danno enorme per loro, anche perché se uno studia solo sulla traccia ‘bufala’ finisce che arriva impreparato all’esame”, continua Cervellini. “Io per primo racconto la mia storia: anche io ho sperato, da studente, di trovare le tracce prima della prova, sono andato a sostenere l’esame stanco per l’inutile ricerca e mi hanno bocciato”. Quella delle tracce false è solo una delle leggende metropolitane che ogni anno accompagnano gli esami di maturità. “Alcuni ragazzi – spiega l’investigatore della Postale – credono anche che la polizia si metta a controllare i cellulari degli studenti per capire se stanno copiando: cosa assolutamente falsa, per sfatare la quale abbiamo anche girato un video ironico con le interviste agli studenti”. Poi, il 45% dei ragazzi teme di poter essere letteralmente ‘perquisito’ dai prof di commissione e circa il 18% crede che la scuola sarà ‘schermata’ per impedire ai cellulari di connettersi ad internet. Infine, il 10% dei maturandi si aspetta di trovare in dotazione ai commissari d’esame strani dispositivi di rilevamento magnetico contro i telefonini. “Tutto questo non è assolutamente possibile”, sottolinea Cervellini.

La campagna di sensibilizzazione quest’anno è alla sua settima edizione. Nel corso delle iniziative precedenti sono stati raggiunti importanti risultati. “L’anno scorso abbiamo chiesto e ottenuto il sequestro di alcune pagine web di un importante sito rivolto agli studenti. Il portale millantava la possibilità di sostenere la prova d’esame attraverso un’app di chat, con la quale i ragazzi avrebbero mandato la traccia al sito, che avrebbe poi svolto la prova d’esame per loro”, racconta il commissario. Quasi tutti gli studenti sanno che usare il telefonino equivale all’espulsione dalle prove d’esame (95%). Tuttavia per ben 2 ragazzi su 5 non costituisce reato ricevere le soluzioni delle tracce dall’esterno mentre la prova è in pieno svolgimento. “Domani sera – aggiunge Cervellini – faremo ‘notte prima degli esami’ con una diretta streaming con il sito Skuola.net dove i ragazzi potranno fare domande alle quali risponderemo. Ogni anno abbiamo ricevuto circa 200mila studenti collegati. Vogliamo che gli studenti affrontino tranquilli il loro primo vero banco di prova degli esami”. La campagna si rivolge anche “ai genitori, molto spesso più ansiosi dei figli stessi”.

Rispetto al 2014 gli studenti sono ‘migliorati’: un anno fa ben uno su tre era convinto che su Internet si potessero trovare le tracce in anticipo, mentre uno su quattro temeva che i telefonini degli studenti fossero sotto controllo. “Nel corso degli anni abbiamo notato come i ragazzi abbiano aumentato la consapevolezza del rispetto delle regole e la volontà di non cercare scorciatoie truffaldine, anche se persiste questo fenomeno delle bufale”, spiega Cervellini. “Sul nostro portale arrivano le segnalazioni degli stessi studenti sui siti che propongono in vendita le tracce false. C’è una maturità da parte dei ragazzi che evidenzia che forse siamo noi adulti, per alcuni aspetti, a essere modello di riferimento sbagliato”, conclude. “L’esame di Maturità – afferma Roberto Sgalla, Direttore centrale per le specialità della Polizia di Stato – è uno dei primi banchi di prova per i nostri giovani, pertanto quello che mi sento di consigliare ai ragazzi è di non inseguire sulla rete le false notizie relative alla diffusione anticipata delle tracce d’esame. Altrimenti -avverte- si corre il rischio di perdere tempo prezioso e la concentrazione necessaria per affrontare una prova così importante”.