Borsa: titoli asiatici in calo

Permangono forti preoccupazioni sull’economia cinese e, in particolare, nel settore immobiliare

Borsa valori (© Nicholas Cappello su Unsplash)

Le Borse del continente asiatico stanno subendo forti perdite dopo che, una serie di dati macroeconomici, hanno sottolineato il prolungarsi della debolezza del mercato immobiliare di Pechino e il permanere di spinte deflazionistiche.

Le perdite

Borse asiatiche in rosso, con i listini cinesi in forte ribasso in scia a una serie di dati macroeconomici che hanno evidenziato il permanere della debolezza del mercato immobiliare di Pechino e la persistenza delle spinte deflazionistiche, nonostante una crescita nel 2023 del 5,2%, in linea con l’obiettivo del governo di un Pil “attorno al 5%”. Hong Kong sprofonda del 4%, Shenzhen cede il 2,4% e Shanghai il 2%. Pesante anche Seul (-2,5%) mentre limita i danni Tokyo (-0,4%) e Sydney (-0,3%). In deciso ribasso anche i future su Wall Street e sull’Europa mentre tornano a salire i rendimenti dei Treasury, con il mercato che continua a limare le sue aspettative su un taglio dei tassi, complice anche la cautela espressa dal membro della Fed, Christopher Waller.

Le preoccupazioni per la Cina

La crescita del Pil non è bastata a contenere le preoccupazioni sull’economia cinese, preoccupazioni che hanno risentito dell’accelerazione del calo dei prezzi delle nuove abitazioni a dicembre, di una crescita delle vendite retail sotto le attese mentre un indicatore ad ampio spettro dei prezzi dell’economia (il deflatore del Pil), sceso dell’1,5% nel quarto trimestre del 2023, registra la sua più lunga flessione dal 1999. Le preoccupazioni per l’economia si riflettono anche sui prezzi delle commodities con il petrolio Wti in calo dell’1% a 71,7 dollari e il Brent che cede lo 0,8% a 77,6 dollari mentre l’oro arretra dell’1% a 2.020 dollari l’oncia.

L’inflazione nell’Eurozona

In mattinata il mercato aspetta il dato finale sull’inflazione dell’Eurozona a dicembre, dopo il 2,9% preliminare, mentre a Davos parleranno i falchi della Bce, Joachim Nagel e Klaas Knot, e soprattutto la presidente Christine Lagarde. Dagli Usa arriveranno invece nel pomeriggio i dati sulle vendite retail, la produzione industriale e le scorte di magazzino.

Fonte: Ansa