Proteste in Iran: arrestati 88 giornalisti, belga condannato a 40 anni di carcere

Proseguono le proteste in Iran. Il vice procuratore di Stato ha promesso dure punizioni per le donne che non portano il velo

Sono 88 i giornalisti arrestati in Iran dopo il 16 settembre, quando sono iniziate le proteste anti governative ancora in corso, esplose in seguito alla morte della 22enne Mahsa Amini che ha perso la vita dopo essere stata arrestata perché non portava il velo in modo corretto.

Proteste in Iran: arrestati 88 giornalisti

Sono 88 i giornalisti arrestati in Iran dopo il 16 settembre, inizio delle proteste. Lo fa sapere la ong con sede a New York “Committee to Protect Journalists” (Cpj) che ieri ha aggiornato il suo rapporto suoi reporter arrestati basato su fonti all’interno del Paese. “La repressione ha portato l’Iran a diventare il peggiore carceriere di giornalisti al mondo nel censimento di Cpj del 2022”, fa sapere la ong.

Cittadino belga condannato a 40 anni di carcere

Il tribunale rivoluzionario di Teheran ha emesso una sentenza preliminare che condanna a 40 anni di carcere Olivier Vandecasteele, cittadino belga 41enne impiegato nel settore umanitario e accusato di spionaggio. Lo rende noto Tasnim facendo sapere che Vandecasteele è stato condannato a 12 anni e 6 mesi di prigione per “spionaggio per servizi di intelligence stranieri” e ad altri 12 anni e 6 mesi per “cooperazione con Stati ostili degli Usa contro l’Iran”.

Il cittadino belga è stato condannato anche a 2 anni e sei mesi per “contrabbando di valuta straniera per il valore di 500mila dollari”, accusa per cui è anche stata confiscato il denaro, è stato condannato a pagare come multa il doppio della somma in rial iraniani e a 74 frustate. Per “riciclaggio di 500mila dollari” Vandecasteele è stato condannato a 12 anni 6 mesi di carcere ed è stata ordinata la confisca delle entrate derivanti dal riciclaggio. Secondo la legge iraniana, le persone che sono condannate alla prigione a vari periodi di reclusioni devono scontarne soltanto uno che corrisponde a quello più lungo.

Dure punizioni per le donne che non portano il velo

“Le donne che non osservano il velo obbligatorio e si trovano senza hijab in luoghi pubblici commettono un crimine evidente e la polizia è incaricata di fronteggiare duramente e arrestare chi non rispetta la legge e di segnalarle alla Magistratura”. Lo ha detto il vice procuratore di Stato Abdolsamad Khorramabadi in un dichiarazione alla Tv di Stato.

“A partire dagli ordini del Capo della Magistratura e del procuratore di Stato, i giudici dovrebbero condannare le persone che non rispettano la legge a punizioni complementari oltre a multarle per prendere misure preventive serie contro questo problema”, ha sottolineato Khorramabadi. L’ordine della Magistratura non riguarda le donne che portano il velo ma quelle che non si coprono completamente i capelli. Secondo il codice penale islamico in Iran, le donne che non portano il velo devono essere condannate alla reclusione da 10 giorni a 2 mesi, pena che può essere sostituita da una multa, l’esilio, il divieto di essere assunte, il licenziamento, il divieto di fare parte di partiti politici o organizzazioni, il divieto di lasciare il Paese o l’obbligo di svolgere lavori pubblici senza essere pagate. La punizione per le donne che provocano altre convincendole a non portare il velo può essere più severa e comprende anche la detenzione per 10 anni.  

Fonte: Ansa