Parigi: disordini alla “Marcia per le libertà”. Scontri alla Bastiglia

Lanci di petardi contro la risposta con i lacrimogeni, un'auto in fiamme e qualche carica sono per ora il bilancio dei tafferugli

Parigi
epa08849502 Riot police faces protesters as clashes eruptat Bastille Square after a demonstration against the newly passed controversial global security law, in Paris, France, 28 November 2020. The global security legislation passed by the French Parliament aims to ban the distribution of photos in which police officers and gendarmes can be identified in a way which is harmful to their image. EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

La Manifestazione pacifica di Parigi, la Marcia per le libertà, è arrivata fino alla Bastiglia.  In tutto, secondo le cifre del ministero dell’Interno, i manifestanti erano 46.000. Almeno 20.000 gli agenti schierati a protezione di alcune strade piene di negozi e affollate per il primo giorno di riapertura dopo il lockdown. In testa al corteo parigino, in una giornata di sole splendente a Parigi, uno striscione portato da familiari di vittime di violenze della polizia.

Le manifestazioni di rivolta a Parigi

Purtroppo, a margine dell’evento, alcuni gruppi di giovani hanno dato vita a scontri con la polizia bloccando di tanto in tanto il corteo. A quel punto gli organizzatori hanno chiamato i partecipanti allo scioglimento, invitandoli a lasciare la Bastiglia, dove c’è ancora tensione, con cassonetti in fiamme e un incendio ancora non spento in una grande brasserie della piazza.

Una protesta contro la legge sulla “sicurezza globale”

La Marcia è partita da place de la République attorno alle 14.00, contemporaneamente a quella di Lione, Lille, Nantes, Rennes, Montpellier e almeno una decina di altre città in Francia. É la protesta contro la legge sulla “sicurezza globale” – e in particolare sull’articolo 24 che vieta di fotografare e filmare poliziotti in azione – ma anche contro le violenze della polizia negli ultimi giorni, dall’evacuazione dei migranti al pestaggio del produttore musicale nero Michel Zecler.