ISLANDA: DA OGGI E’ VIETATO UCCIDERE I BASCHI

L’Islanda ha stabilito di compiere un gesto distensivo: da oggi proibisce di uccidere i baschi, letteralmente. Infatti, nell’isola dell’Atlantico una legge in vigore da 400 anni e finora mai abolita – di cui nessuno fortunatamente ha approfittato – consentiva di uccidere gli stranieri, sicuramente non si è intervenuti prima perché era caduta nel dimenticatoio. Il codice penale del paese era stato modificato in fretta e furia nel 1615, quando un gruppo di pescatori di balene provenienti dai Paesi Baschi era approdato sulle sponde dell’isola, in seguito a cattive condizioni dell’oceano. Gli islandesi, però equivocarono, scambiando i naufraghi per invasori e la decisione del governatore Ari Magnusson fu spietata: 32 condanne a morte, per quello che è rimasto l’eccidio più grave della storia del Paese.

Per dare una copertura legale alla strage, fu decretata una legge che consentiva l’assassinio degli uomini provenienti dal Golfo di Biscaglia. Trascorsi ormai 400 anni, la regione dei fiordi ha deciso di riconciliarsi con le vittime di allora, abolendo quella norma assurda, “peraltro non costituzionale, visto che l’omicidio è vietato” aggiungono gli islandesi.

 La storia è stata rievocata in un evento durato cinque giorni organizzato dal governo islandese a dalla provincia di San Sebastian, durante il quale i baschi per la prima volta hanno rimesso piede in quella terra così ostile. Il culmine si è avuto con la stretta di mano tra il discendente di una vittima, Xabier Irujo, e quello degli assassini, Magnus Raffnson. “Oggi siete al sicuro qui”, ha detto agli ospiti il commissario del distretto di Holmavik. I baschi sì, le balene ancora no.