A Bristol il primo “monumento” al Black Lives Matter

Nella città britannica, sorge una statua dell'attivista Jen Reid al posto di quella di Edward Colston, abbattuta a giugno. Dibattito aperto in Gran Bretagna

E’ la città di Bristol che inaugura il primo nuovo ospite su uno dei piedistalli privati delle vecchie effigi. Nello specifico, gli attivisti del Black Lives Matter rimpiazzano l’abbattuta statua del mercante Edward Colston, con una nuova scultura raffigurante Jen Reid, attivista di Liverpool. E’ il primo avvicendamento in assoluto fra una statua e l’altra. Nel senso che, finora, la furia iconoclasta del movimento sorto a seguito della morte di George Floyd aveva abbattuto sculture ritenute simbolo di oppressione e schiavismo. Per la prima volta, invece, il BLM erige una propria icona. Sguardo alzato, così come il pugno destro, sul basamento che per oltre un secolo ha ospitato il bronzo pensante del commerciante di Bristol, filantropo, politico ma per undici anni anche mercante di schiavi.

Bristol, la nuova statua

Non è un caso che lo scultore Marc Quinn abbia deciso di raffigurare proprio Jen Reid come volto della nuova scultura. Fu proprio lei infatti, poco dopo l’abbattimento della statua, a salire sul piedistallo vuoto e ad assumere la posa che oggi appare in versione resinata. Un omaggio al controverso movimento di origine americana, non avallato dall’amministrazione della città britannica e, almeno nelle intenzioni, un’installazione temporanea. Utile, secondo gli esponenti del movimento, a tenere alta l’attenzione sul tema del razzismo, in un momento storico in cui lo stesso BLM non è esente da critiche. L’ultima delle quali arrivata in un’intervista a La Nuova Bussola quotidiana dal cardinale Wilfrid Napier, testimone dell’Apartheid in Sudafrica, secondo il quale “le rivendicazioni di Black Lives Matter, invece, sono così generiche che non sono sicuro di aver capito in che modo intenda combattere il razzismo”.

Dibattito aperto

La statua di Edward Colston, così come quella di molti altri personaggi storici, era stata abbattuta nel giugno scorso, per poi essere gettata in mare nel porto di Bristol. L’atto estremo di una controversia in realtà già datata sulla figura del commerciante, ma che ora finisce per divenire il simbolo di una fase quantomai concitata della protesta. La popolazione di Bristol ha accolto in modo ambivalente la novità. Del resto, il dibattito sulla questione delle statue e del loro valore storico rimane aperto, specie nella Gran Bretagna di Boris Johnson, che aveva difeso strenuamente le sculture e la loro importanza per la memoria del Paese. In una fase in cui gli attivisti britannici erano arrivati a mettere in dubbio persino la permanenza delle raffigurazioni di Winston Churchill.