Il Papa all’Azione Cattolica: “Tanti ragazzi soffrono a causa della guerra”

Papa Francesco ha ricevuto in udienza in Vaticano i ragazzi dell'Azione Cattolica, associazione di laici che propone, dal 1868, un cammino di crescita umana e spirituale

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“Il Natale ci ricorda che Dio ci ama e che vuole stare con noi. Questo è un dono stupendo. E ne porta con sé un altro: che anche noi possiamo amarci gli uni gli altri come fratelli. Quanto bisogno ne abbiamo oggi! Tanti popoli, tanti ragazzi soffrono a causa della guerra!”. Lo ha detto papa Francesco ricevendo stamane in udienza in Vaticano i Ragazzi dell’Azione Cattolica. Nel suo discorso consegnato ai presenti, che riportiamo integralmente, il Papa ha rivolto il  suo pensiero ai piccoli morti nei conflitti di Gaza, in Ucraina e nello Yemen.

Il messaggio del Papa ai ragazzi dell’Azione Cattolica

Care ragazze e cari ragazzi dell’ACR, buongiorno! Vi ringrazio per questa visita in cui ci scambiamo gli auguri di Natale. Saluto il Presidente Nazionale e l’Assistente Generale, i vostri responsabili e gli educatori, che ringrazio per la cura con cui vi seguono nel vostro cammino di fede. Benvenuti! Il Natale ci ricorda che Dio ci ama e che vuole stare con noi. Per questo Gesù è nato, si è fatto piccolo, è vissuto in una famiglia con Maria e Giuseppe, e continua ad essere presente al nostro fianco e in ciascuno di noi: perché ci ama, ci è amico. Questo è un dono stupendo. E ne porta con sé un altro: che anche noi possiamo amarci gli uni gli altri come fratelli. Quanto bisogno ne abbiamo oggi! Tanti popoli, tanti ragazzi soffrono a causa della guerra!

Tante stelle per i bimbi morti in guerra

Venendo qui, voi avete voluto ricordare, con il simbolo delle stelle, i vostri coetanei che sono morti in questi mesi a causa dei combattimenti, e che come piccole luci ci guardano dal cielo. Sapete quanti bambini sono morti a Gaza in questa ultima guerra? Più di tremila. È incredibile, ma è la realtà. E in Ucraina sono più di cinquecento, e nello Yemen, in anni di guerra, sono migliaia.

Il loro ricordo ci invita ad essere a nostra volta luci per il mondo, per toccare il cuore di tante persone, specialmente di chi può fermare il turbine della violenza. Amare Dio e amarci tra noi: solo così il mondo ritroverà la luce e la pace di cui ha bisogno, come cantavano gli angeli a Betlemme (cfr Lc 2,14). Amare Dio e gli altri: in famiglia, in parrocchia, a scuola e lungo le strade che percorrete ogni giorno, per aiutare tutti a credere che è ancora possibile cambiare rotta, scegliere la vita e tornare a sperare.

L’amore per la Casa comune

E un ultimo pensiero vorrei dedicarlo a un terzo amore: primo, amare  Dio; secondo amare gli altri; terzo amare il creato. Mi piace lo slogan del vostro cammino associativo di quest’anno: “Questa è casa tua!”. Vi aiuta a capire che Dio ci chiama a riconoscere e rispettare la bellezza che ci circonda, nella natura e nelle persone, e così a crescere nella condivisione e nella fraternità. Vivete con impegno questo percorso: anch’esso contiene un messaggio di speranza.

Cari ragazzi, nel Natale Dio ci mostra il suo amore e ci invita ad amare: Lui, gli altri e il creato. Rispondiamo al suo invito unendo, con la nostra amicizia e con la nostra tenerezza, il cielo e la terra in un unico grande abbraccio! Auguro Buon Natale a voi, alle vostre famiglie e a tutta l’Azione Cattolica. Vi benedico e vi chiedo, per favore, di pregare per me. Grazie!