La leggendaria vita di Santa Augusta di Serravalle

Santa Augusta di Serravalle, vergine e martire Piai di Fregona (Treviso), 410 ca. – Serravalle (Vittorio Veneto, Treviso), 430 ca. Leggendaria la sua vita. Nel 402 Alarico, re dei Visigoti, scende in Italia e, dopo aver occupato le Venezie, mette a capo della regione i suoi generali. Uno di questi, di nome Matruco, conquista il Friuli e si stabilisce in un castello sul monte Marcantone, nei pressi di Serravalle (attuale borgo di Vittorio Veneto). La moglie di Matruco muore dando alla luce una bambina, che viene chiamata Augusta e che, crescendo, abbraccia la fede cristiana.

Morte

Il padre Matruco, acerrimo nemico dei cristiani, dopo aver capito che Augusta è disposta in nessun modo ad abbandonare la vera fede, in un primo tempo la fa imprigionare, poi le fa “strappare” alcuni denti e infine la manda al rogo. Rimasta illesa, la fa allora scaraventare da una collina legata a una ruota; superata anche questa tortura senza alcuna ferita, la fa infine decapitare. Il padre si pente e, dopo averla degnamente sepolta, fa ritorno in Germania. Il suo culto è approvato da Benedetto XIV nel 1754 su richiesta del vescovo Lorenzo Da Ponte, Le sue spoglie mortali sono venerate nel santuario a lei dedicato sul mone Marcantone.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi