Tre anni fa gli attacchi di Parigi

La Francia ricorda gli attacchi terroristici che sconvolsero Parigi il 13 novembre 2015, i più gravi della storia del Paese, nei quale morirono 130 persone fra cui l'Italiana Valeria Solesin. Una tragedia che ha aperto la lunga stagione dell'emergenza terrorismo, solo accennata dall'attacco al giornale satirico Charlie Hebdo del 7 gennaio dello stesso anno. 

Gli attacchi

Il primo obiettivo del commando dell'Isis fu lo Stade de France di Sain Denis. Alle 21.20 un giovane, dopo essere stato respinto perché senza biglietto, si fece saltare in aria nei pressi dell'ingresso D dello stadio dove venti minuti prima l'arbitro aveva fischiato il calcio d'inizio dell'amichevole tra Francia e Germania. Tra gli 80 mila spettatori diverse autorità: oltre quello che al momento era il capo dell'Eliseo, Francois Hollande, l'allora presidente dell'Assemblea nazionale, Claude Bartolone e il ministro degli Esteri tedesco, Walter Steinmeier. La partita non venne interrotta, per non generare panico e perché molti non si accorsero dell'inferno che si stava scatenando all'esterno. 

Bataclan

Il presidente venne però immediatamente informato. Cinque minuti dopo, le prime sparatorie: nei pressi dei ristoranti Le Carillon e Le Petit Cambodge. Alle 21.30 il secondo attacco kamikaze, questa volta davanti a un fast food Quick nei pressi dell'ingresso H dello stadio. Alle 21.32 una seconda sparatoria, presi di mira il Cafè Bonne Biere e la pizzeria Casa Nostra. Quattro minuti dopo altri spari davanti al ristorante La Belle Equipe, dove il commando si lascia dietro 21 morti e 9 feriti. Alle 21.40 tre terroristi assaltarono il teatro Bataclan, dove il gruppo rock americano Eagles of Death Metal stava suonando davanti a 1.500 persone. Nella sala concerti le vittime furono 90. La carneficina durò quasi tre ore. Alle 23.53, dopo aver abbandonato d'urgenza lo stadio, il presidente Hollande parlò in diretta alla nazione, annunciando lo stato di emergenza in tutto il Paese e la chiusura dei confini. Fu l'inizio di una caccia all'uomo che durò giorni. Il 18 novembre le forze speciali effettuarono un blitz in un appartamento a Saint Denis dove si nascondeva il presunto organizzatore, Abdelhamid Abaaoud. Lui morì, insieme a una sua cugina che si fece saltare in aria, e altre cinque persone vennero arrestate.