Erdogan manda in soffitta l'aeroporto “Ataturk”

In occasione del 95esimo anniversario della nascita della Repubblica turca, Recep Tayyip Erdogan ha inaugurato il nuovo aeroporto di Istanbul. “Non un semplice scalo” secondo il presidente, ma il simbolo di quasi un secolo di successi della Turchia. 

Inaugurazione

Erdogan ha ricevuto una telefonata di auguri complimenti del grande assente, il presidente russo, Vladimir Putin. Unico capo di Stato proveniente dal golfo Persico, considerate le recenti tensioni con l'Arabia Saudita, l'emiro del Qatar, Sheyh Tamim Bin Hamad Al-Thani; tuttavia spicca tra i Paesi musulmani la presenza del premier pakistano, Arif Alvi. Quasi completo il quadro dei Balcani, con il presidente macedone Gjorge Ivanov, il premier bosniaco Denis Zvidzic, il vice premier sloveno, Alenka Bratusek, il presidente della repubblica albanese, Ilir Meta, e kosovara, Hashim Taci, la cui partecipazione non ha compromesso l'arrivo del presidente serbo, Aleksandar Vucic. Dai Paesi confinanti con la Turchia sono giunti il ministro degli esteri iraniano, Javad Zarif, il premier bulgaro, Boyko Borisov, e il ministro degli Esteri georgiano David Zalkaliani

Assenti Grecia, Iraq e, ovviamente, Armenia. Destinata a suscitare polemiche la presenza del generale sudanese, Omar Hassan Ahmad al Bashir, spesso presente nelle celebrazioni ufficiali in Turchia, uno dei pochi Paesi in cui il suo nome non compare nella lista nera dei ricercati per crimini contro l'umanità. Immancabile il presidente di Cipro nord, Mustafa Akinci, presenti anche il presidente del Kirgizistan, Sooronbay Jeenbekov, il presidente moldavo Igor Dodon e la presidente della repubblica gagauza, minoranza turcofona moldava, Irina Vlah

Lo scalo

Lo scalo si chiamerà “Aeroporto di Istanbul“. Sarà operativo da mercoledì e sostituirà interamente l'Ataturk international airport all'inizio del prossimo anno. E' stato realizzato grazie a un investimento complessivo da 10,2 miliardi di euro, mentre oltre 22,1 miliardi di euro è la cifra che il governo turco punta a incassare in un decennio dalla sua gestione. “Sarà il nuovo hub mondiale. Lo vediamo come un investimento non solo per il nostro Paese, ma per la regione e il mondo”.