La formazione universitaria in campo sanitario

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[cml_media_alt id='2782']andrea_lenzi[/cml_media_alt] Andrea Lenzi – Presidente del Consiglio Universitario Nazionale e Presidente della Conferenza permanente dei Presidenti di CLM in M&C[/caption]

Ogni anno poco meno di 200.000 studenti concorre per l’accesso ai corsi di studio di area Sanitaria (Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Professioni sanitarie: infermiere, fisioterapista, ostetrico ecc), l'area sanitaria continua a occupare il primo posto per numero di laureati sugli immatricolati (circa il 90%) e per la percentuale del placement (oltre il 70% a cinque anni dalla laurea, con altri settori sotto il 30%). Questi dati spiegano l’importanza della formazione Universitaria in particolare in Medicina, che oltre tutto deve avere un respiro europeo. I cambiamenti di questa formazione sono stati e continuano ad essere continui spostandosi da una didattica con centralità del docente a quella del discente (didattica studento-centrica).

Secondo questa nuova impostazione pedagogica l’educazione medica consiste nel promuovere nello studente una serie di componenti: le conoscenze (sapere); le abilità pratiche, manuali e comunicative (saper fare); le competenze professionali, le modalità di relazione interpersonale, valori, stili di vita (saper essere); il pensiero riflessivo (saper sapere). E’ nata quindi l’esigenza della definizione di una serie di strategie per rendere omogenea la formazione nel territorio nazionale. Fra queste il cosiddetto Core-curriculum degli studi medici che ha identificato il contenuto minimo indispensabile ed aggiornato costantemente on line (le così dette Unità didattiche elementari – UDE) della informazione da far acquisire nei sei anni del corso di laurea allo scopo di realizzare quella Laurea Professionalizzante che permettere la mobilità in Europa ai nostri laureati in medicina. In medicina la conoscenza ha un ruolo decisivo per il raggiungimento di quella che è chiamata competenza professionale, è quindi essenziale che la valutazione degli studenti, durante i sei anni di corso, includa sistemi di valutazione non basata su i soli esami certificativi.. Negli anni 1970 negli USA e in Olanda (Univ Kansas City e Maastricht) fu messo a punto un metodo di un metodo per valutare la quantità di conoscenze accumulate dagli studenti (Progress testing- PT). I Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia italiani dal 2006 hanno incluso il Progress Test tra gli strumenti indispensabili per la valutazione longitudinale delle conoscenze degli studenti che è attualmente il più avanzato di Europa. Sempre in ambito di valutazione della formazione i corsi si sono dotati da circa 10 anni di un sistema di accreditamento dei Corsi detto di On Site Visit allo scopo di valutare gli aspetti innovativi, realizzare l’integrazione/omogeneità nelle attività formative e identificare i punti di eccellenza da rendere comuni. In conclusione la formazione Universitaria in ambito sanitario ed in particolare in medicina ha come imperativo quello del confronto diretto e continuo tra bisogni di salute e ricerca scientifica, è per questo richiede un costante rapporto con la ricerca che solo l’università può assicurare e porta i Docenti alla continua autovalutazione per identificare le nostre criticità con l’obiettivo di rendere sempre migliore la qualità di tale formazione universitaria strategica per il benessere dei Cittadini e per il sistema Paese.