Terrorismo: Spagna, un altro arresto per propaganda dell’Isis

La polizia spagnola ha arrestato questa mattina a Calahorra, nella Murcia (in Spagna) un uomo di origine marocchina accusato di propaganda per il gruppo terrorista islamico Isis. Secondo il ministero degli interni di Madrid l’uomo arrestato era particolarmente attivo sulle reti sociali, dove diffondeva materiale di propaganda prodotto dal gruppo jihadista. Dall’inizio del 2015 circa 160 persone sono state arrestate in Spagna per legami con il gruppo terrorista islamico.

Gli ultimi, in ordine di tempo, solo ieri quando il ministero degli interni spagnolo aveva annunciato l’arresto a Ibiza di due imam accusati di fare proselitismo per il Califfo Abu Bakr al-Baghdadi. I due uomini, anche in questo caso di origine marocchina, sono stati fermati nel comune di Sant Antony de Portmany, dove lavoravano per la moschea Masllid al Fatah e sono stati accusati di avere fatto propaganda e reclutamento per l’Isis, oltre che in seno alla moschea, anche nelle reti sociali. le operazioni sono state condotte dalla polizia iberica in collaborazione con le autorità del Marocco.

Negli ultimi mesi i militanti islamici stanno intensificando una propaganda contro la Spagna producendo video e documenti che esortano i musulmani a riconquistare quella che loro chiamano “Andalusia” (al-Andalus) e che comprenderebbe quei territori della Spagna, del Portogallo e della Francia occupati dai conquistatori musulmani (conosciuti anche come Mori) dal 711 al 1492.

Un recente documento dello Stato islamico contiene una lista di accuse di torti subiti dai musulmani durante la “Reconquista” della Spagna da parte dei sovrani cattolici. Nell’opuscolo si legge che – dalla creazione dell’Inquisizione spagnola nel 1478 – la Spagna “ha fatto di tutto per distruggere il Corano”, torturando e bruciando i musulmani. Pertanto, secondo l’Isis, “la Spagna è uno Stato criminale che usurpa la nostra terra”. Il testo invita i jihadisti a “perlustrare rotte aeree e ferroviarie per compiere attentati”. Ed esorta anche i suoi seguaci ad “avvelenare cibo e acqua” con insetticidi. “Le azioni dei vostri antenati sono la causa delle nostre azioni di oggi”, si conclude il documento.