IL PRIMO SCIACALLO DEL TERREMOTO AVEVA ANNUNCIATO LA SUA IMPRESA SU FACEBOOK

Il primo ladro arrestato per sciacallaggio ad Amatrice aveva scritto la sua impresa sui social. Sul suo profilo Facebook il 24 agosto alle 18.48, aveva infatti postato il messaggio: “Vado lì”. Solo dopo l’arresto i carabinieri hanno capito che il ladro aveva messo nero su bianco la sua intenzione di recarsi nei paesi del centro Italia colpiti dal terremoto per rubare nelle abitazioni. Massimiliano Musella, 41 anni, di Chiaiano (Na), ha preso un treno Napoli-Roma, è sceso alla stazione Tiburtina ed è salito su una corriera che l’ha portato vicino ad Amatrice.

Nella frazione di Retrosi – sempre nei reatino – i carabinieri l’hanno trovato ad armeggiare con un cacciavite al lucchetto di una porta di una delle tante case evacuate dopo il sisma. Appena si è sentito chiamare, il ladro si è girato e ha colpito i due uomini dell’Arma, ferendoli. I due militari hanno riportato un referto ospedaliero di cinque e sei giorni. Musella è stato accusato di rapina impropria, lesioni e resistenza. In attesa della convalida del Gip, è rinchiuso nel carcere di Rieti.

Sul suo profilo Facebook, dopo l’arresto, sono piovuti insulti di ogni genere, come l’accusa di aver fatto vergognare i cittadini napoletani per aver battuto il peggiore dei record: è stato il primo (e finora l’unico) sciacallo del dopoterremoto del Lazio. All’indomani dell’arresto del pluripregiudicato napoletano, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha dato disposizioni all’Avvocatura municipale di costituire l’amministrazione comunale come parte civile nell’eventuale processo nei confronti di Musella.