APPALTI IRREGOLARI DAL 2012 AL 2014, MARINO: “PRIMA DI ME PRATICHE OPACHE”

Dal 2012 al 2014 a Roma è stata sistematicamente violata la normativa sugli appalti. Lo sostiene un rapporto dell’Autorità nazionale anticorruzione che rileva un “generalizzato e indiscriminato a procedure prive di evidenza pubblica, con il conseguente incremento di possibili fenomeni distorsivi che agevolano il radicarsi di prassi corruttive”. Il documento, firmato lo scorso, 10 marzo, è stato pubblicato da Repubblica e il Messaggero. Tanti gli ambiti nei quali sono state riscontrate irregolarità dall’Anac: dalla manutenzione delle strade ai servizi per i disabili, dagli ospizi agli affitti delle case, dalla macellazione della carne alla tutela del verde pubblico, dall’acquisto di nuovi software alla gestione dei canili.

Il rapporto dell’Anac tira in ballo le ultime due amministrazioni capitoline, quelle targate Gianni Alemanno e Ignazio Marino. Ma l’ex senatore Pd, che alla legalità aveva dedicato l’assessorato guidato da Alfonso Sabella, non ci sta a essere gettato nel calderone. “Ho letto con grande attenzione i resoconti giornalistici sull’ispezione condotta da Raffaele Cantone sugli appalti del Comune di Roma – ha scritto su Facebook-. Un’indagine che si aggiunge a quella sui conti che avevo richiesto e ottenuto e che impegnò per sei mesi la Guardia di Finanza in Campidoglio. Rivendico con orgoglio di essere stato io a volere questa collaborazione, anche firmando nel luglio del 2015 con lo stesso Direttore dell’Anac il primo Protocollo di Vigilanza Collaborativa fra Comune di Roma e Anac”.

Secondo Marino l’indagine “riguarda gli anni dal 2012 al 2014 ma vorrei far notare che quello che è stato accertato non nasce nel 2012. Le pratiche opache che io ho tenacemente combattuto sono figlie di un sistema malato che ha le sue radici anche nelle amministrazioni precedenti, e sarebbe puerile negarlo. La differenza fra la mia amministrazione e quelle che l’hanno preceduta è che io ho cercato di cambiare questo sistema”