Quando sono le istituzioni a discriminare: la storia di Emanuel accolto dall’Apg23

Emmanuel è un ragazzo disabile di orgini albanesi accolto dall'Apg23: ha scoperto che per poter accedere alle cure del Ssn dovrà pagare 2.000 euro

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Emanuel ha 24 anni, è un orfano, è in sedia a rotelle, ha un deficit cognitivo in conseguenza di una paralisi cerebrale infantile e tra pochi mesi dovrà subire un importante intervento chirurgico. E poi è albanese. Per questo, dal primo gennaio di quest’anno, dovrà pagare 2.000 euro per poter accedere alle cure del Servizio sanitario nazionale.

Quest’anno, al momento del rinnovo dell’iscrizione come straniero al Servizio sanitario nazionale, Emmanuel ha scoperto di dover pagare per la Sanità oltre 2.000 € invece degli abituali 387. E’ una novità dell’ultima legge finanziaria. Il problema riguarda i titolari di alcune tipologie di permesso di soggiorno, tra cui il personale religioso e chi ha chiesto la residenza elettiva come alcune persone disabili o inabili al lavoro. Chi non si iscrive può accedere solo al pronto soccorso per prestazioni urgenti, in assenza di urgenza può essere rimandato a casa anche dal pronto soccorso.

Oggi Emanuel vive a Fossano, in Piemonte, all’interno di un condominio solidale, una struttura in cui è presente una casa famiglia e diversi alloggi in semi-autonomia dove vivono una quarantina di persone in un ambiente di sostegno reciproco. Un’innovativa realtà solidale gestita dalla Comunità di don Benzi, la Papa Giovanni XXIII. «Lo Stato ha stabilito che Emanuel è inabile al lavoro ma poi pretende che paghi una cifra che assorbe tutta la sua pensione di invalidità» commenta Maurizio Bergia, responsabile della struttura.

«In politica bisogna scegliere le priorità. – continua Bergia – Mi fa pensare che il Governo abbia scelto di stanziare 670 milioni per trasferire temporaneamente i migranti in un hotspot in Albania e poi non trovi risorse per alcune tipologie di stranieri come quelli disabili o i religiosi che fanno un servizio alle comunità. Abbiamo incontrato la ministra della disabilità Locatelli a cui abbiamo sottoposto la questione e si è impegnata a risolvere il problema. Inoltre la settimana scorsa sono state presentate due interrogazioni dai parlamentari Furfaro e Gribaudo».

Giorgio Bergesio, senatore della Lega, fa sapere di aver «chiesto alla Ragioneria dello Stato di enucleare la cifra che riguarderebbe la cancellazione della modifica per i fragili e gli studenti in modo da evitare che l’emendamento sia respinto per mancanza di risorse».

Mentre la politica cerca risposte, la società civile dimostra di essere un passo avanti. “Dopo che la notizia è uscita sui giornali – spiega Bergia – abbiamo ricevuto disponibilità di cittadini che vogliono aiutare Emanuel a sostenere le spese“.