Emergenza migranti a Ventimiglia: la Francia schiera l’antiterrorismo

La vigilanza francese è stata potenziata anche sui treni, non soltanto della rotta Ventimiglia-Nizza, ma anche delle linee Ventimiglia-Cuneo e Breil-Nizza

Foto di Daniel Roe su Unsplash

La Francia ha mobilitato l’esercito e l’antiterrorismo per far fronte all’emergenza migranti al confine italo francese di Ventimiglia. Potenziati i controlli anche sui treni.

Emergenza migranti a Ventimiglia: la Francia schiera l’antiterrorismo

E’ stato mobilitato anche l’antiterrorismo per far fronte all’emergenza migranti al confine italo francese di Ventimiglia. In un centro vacanze di Sospel sul versante francese della val Roya, ci sono mezzi con la scritta “Mission Vigipirate” e si riferisce a un piano di sicurezza ideato nel 1978 dall’allora presidente della Repubblica francese Valéry Giscard d’Estaing.

Un’allerta antiterrorismo che è tornata d’attualità all’epoca degli attentati del 2015 a Parigi: alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo (7 gennaio) e al Bataclan (13 novembre). La struttura, il cui accesso è vietato ai non autorizzati, ospita le cosiddette “sentinelle”. Negli ultimi giorni le autorità francesi hanno intensificato i controlli sul versante di propria competenza della val Roya, contro l’eventuale arrivo di migranti attraverso i sentieri che collegano l’Italia alla Francia. La vigilanza è stata potenziata anche sui treni, non soltanto della rotta Ventimiglia-Nizza, ma anche delle linee Ventimiglia-Cuneo e Breil-Nizza. Anche un elicottero francese, che apparterrebbe alla Dogana transalpina, ha sorvolato, in mattinata, la zona compresa tra il confine italo francese di Ponte San Ludovico e quello a monte, di San Luigi, a Ventimiglia dove son stati schierati mezzi anti terrorismo. Il monitoraggio dall’alto potrebbe essere finalizzato al controllo di eventuali spostamenti di migranti.

Sono iniziati sul versante francese della frontiera di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia, i lavori di realizzazione di un centro di identificazione per migranti attraverso il quale le autorità transalpine valuteranno la posizione giuridica di quest’ultimi ed eventuali richieste di asilo. Sono al lavoro alcuni mezzi d’opera che stanno ripulendo l’area, dove probabilmente verranno allestite delle tende da campo.

Intanto il sindaco di Mentone Yves Juhel ha specificato che “per far fronte all’annunciato afflusso di migranti non regolari, un terreno comunale accanto al posto di frontiera e ai servizi di polizia di frontiera potrebbe essere messo a disposizione dei servizi dello Stato e della Protezione civile”. Una situazione transitoria che, a detta del sindaco, permetterebbe di gestire amministrativamente un centinaio di adulti che cercano di entrare in Francia senza permesso di soggiorno, in modo che la loro richiesta possa essere studiata. “Saranno sottoposti a vigilanza, senza la possibilità di andare e venire sul nostro territorio. Se la loro richiesta non sarà valida, verranno riaccompagnati alla frontiera italiana”. E aggiunge: “Mentone desidera preservare l’identità del proprio Comune, l’ambiente di vita dei mentonesi. Ogni altra ipotesi costituirebbe una strumentalizzazione del tema dell’immigrazione clandestina, per il quale la città di Mentone non ha né competenza né responsabilità”.

“Blocco navale possibile completando Sophia”

“Il blocco navale potrebbe rientrare nell’Agenda Meloni, come ha spiegato il premier, se si completasse la missione Sophia che, fermandosi a degli step intermedi, fece da pull factor, ebbe solo l’esito di portare qui 44mila migranti in più raccolti dalle nostre navi militari. La terza fase della missione prevedeva la possibilità, in accordo con Paesi come la Tunisia, di dispositivi congiunti per la restituzione delle persone che partono e questo sarebbe la piena realizzazione del blocco navale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al programma Ping Pong su Radio 1 Rai.

“In vista delle elezioni europee – ha aggiunto il ministro – si parla in parte all’elettorato e in parte poi si prende consapevolezza della concretezza del problema. Nell’incontro di ieri col ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin ho potuto constatare che con toni e atteggiamenti mi è apparso proiettato sulla consapevolezza che l’Italia va aiutata. Siamo un Paese di primo ingresso e la Francia”, affermando che non accetterà i migranti che sbarcano a Lampedusa, “dice che questo non è il metodo. Il tema non è la distribuzione, ma condividere una politica europea di contenimento delle partenze”.

Varsavia: “Da von der Leyen un piano disastroso sui migranti”

Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha annunciato in un video su X che il governo adotterà oggi “una risoluzione speciale in cui esprimeremo la nostra opposizione all’immigrazione clandestina”. Il motivo, spiega, risiede nel fatto che “la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo la sua visita all’isola italiana di Lampedusa, ha annunciato un altro piano disastroso per l’Europa”.
“I burocrati europei non hanno a cuore la sicurezza dei cittadini del nostro continente, e quindi anche la sicurezza delle famiglie, delle donne e dei bambini polacchi”, ha aggiunto Morawiecki.

Fonte: Ansa