Resistenza agli antibiotici: tassi ancora troppo elevati

Se per la resistenza allo Klebsiella pneumoniae si osserva una diminuzione, per Enterococcusfaecium si osserva un continuo trend in aumento

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I tassi delle infezioni correlate all’assistenza e resistenza agli antibiotici in Italia restano ancora elevati. Ma inizia ad esserci un segnale di diminuzione. Lo evidenziano i dati del sistema di sorveglianza nazionale dell’antibiotico-resistenza Ar-Iss.

Resistenza agli antibiotici: tassi elevati ma in lieve riduzione

In Italia i tassi delle infezioni correlate all’assistenza e resistenza agli antibiotici restano elevati ma con qualche segnale di diminuzione. I dati ottenuti nell’ambito del sistema di sorveglianza nazionale dell’antibiotico-resistenza Ar-Iss, condotto dall’Istituto superiore di sanità, che si basa su una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia clinica, mostrano che nel 2022 le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli 8 patogeni sotto sorveglianza si mantengono elevate.

Tuttavia, per alcune combinazioni patogeno/antibiotico, in particolare Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi si continua ad osservare un andamento in diminuzione rispetto agli anni precedenti, mentre per Enterococcusfaecium resistente alla vancomicina si osserva un continuo trend in aumento. I dati della sorveglianza nazionale delle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi (CRE), condotta dall’Iss, mostrano inoltre che, in Italia, nel 2022, sono stati diagnosticati e segnalati circa 3.000 casi, confermando una larga diffusione nel nostro Paese, soprattutto in pazienti ospedalizzati. Inoltre nel 2022 l’incidenza dei casi segnalati è in aumento rispetto al 2021. È quanto emerge da un convegno sull’antibiotico-resistenza che si è tenuto oggi.

Fonte: Ansa