Addio ad Annarella, la nonna trasteverina che bacchettava i politici

Annarella era definita “il terrore dei politici italiani” e non a torto. Vero e proprio personaggio dalle parti del centro di Roma, la signora 91enne è scomparsa oggi, lasciando di sé gli indimenticabili siparietti intrisi di sfrenati attacchi alla classe dirigente del nostro Paese, senza risparmiare davvero nessuno. Certo, aveva i suoi bersagli preferiti (l’ex presidente Berlusconi in primis) ma, da donna di sinistra, non risparmiava nemmeno gli esponenti democratici, esprimendosi in modo colorito e veracemente romano nei confronti delle figure in entrata e in uscita da Camera e Senato ma anche da Largo del Nazareno. La sua figura, in breve, era diventata una sorta di icona dell’anima più popolare della Capitale, esprimendo a voce alta il suo punto di vista, col suo modo greve e satirico al tempo stesso.

Annarella, la “fustigatrice”

Tantissimi i servizi televisivi che l’hanno vista protagonista man mano che la sua popolarità cresceva. Ma, senza dubbio, il suo campo di battaglia erano le strade di fronte ai palazzi del potere dove era solita prendere di mira i politici di turno con frasi eloquenti pronunciate in corrispondenza di riunioni importanti o vertici parlamentari di una certa rilevanza mediatica. Il tutto corredato dal suo modo di esprimersi da trasteverina doc, come egli stessa si definiva. Schietta, ficcante e popolare nel vero senso della parola, Annarella dispensava “sberle” verbali a destra e sinistra ma, il più delle volte, incarnava il ruolo di “consigliera”, suggerendo strategie ed esprimendo opinioni con il suo solito e inconfondibile marchio dialettale.

Il saluto dei politici

E, quegli stessi politici che ha bersagliato, adesso la ricordano con un certo affetto, primo fra tutti il suo “pupillo” Pierluigi Bersani: “Ciao Annarella, ti voglio bene!”, ha twittato l’ex segretario Pd. Ma anche i Cinque stelle la salutano (“Se ne va un pezzo di anima della nostra città. Ciao Annarè, Roma ti porta nel cuore!”, il post della sindaca Virginia Raggi) e, allo stesso modo, l’ex amministrazione capitolina: “Con Annarella se ne va una vera democratica – ha scritto su Facebook l’ex sindaco Ignazio Marino -. Una donna saggia, trasparente e di sinistra, che diceva sempre la cosa più giusta e non quella più conveniente. Mi mancherai”. In effetti, in quell’esile ma determinata figura emergevano con forza tutte le caratteristiche della romanità: le stesse che utilizzava per dire la sua, sempre e comunque.