Angelus, Papa: “Il 2021 sia un anno di fraterna solidarietà e di pace per tutti”

"E’ sotto lo sguardo materno di Maria madre di Dio che tutti noi riprendiamo il cammino affidando le nostre angosce a Colei che tutto può"

All’inizio di ogni nuovo anno la Chiesa festeggia Maria Santissima Madre di Dio.

E’, dunque, sotto lo sguardo materno di Maria Madre di Dio, dice Papa Francesco nel primo Angelus dell’anno, pronunciato dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico per evitare assembramenti, che tutti noi riprendiamo “il cammino lungo i sentieri del tempo, affidando le nostre angosce e i nostri tormenti a Colei che tutto può”.

Se guardiamo il presepe, aggiunge Bergoglio a braccio indicando quello presente accanto a lui, “vediamo che Gesù non c’è sulla culla, e mi hanno detto che la Madonna ha detto: ‘Ma, me lo fate tenere un po’ in braccio questo figlio mio?’. La Madonna fa così anche con noi, continua il Papa, ci vuole tenere tra le braccia “per custodirci come ha custodito e amato il suo Figlio”. Il Papa, riprendendo quindi il testo preparato, afferma:

“Lo sguardo rassicurante e consolante della Vergine Santa è un incoraggiamento a far sì che questo tempo, donatoci dal Signore, sia speso per la nostra crescita umana e spirituale, sia tempo per appianare gli odi e le divisioni, che sono tante, sia tempo per sentirci tutti più fratelli, sia tempo di costruire e non di distruggere, prendendoci cura gli uni degli altri e del creato. Un tempo per far crescere, un tempo di pace”.

La cultura della cura come percorso di pace

Oggi si celebra anche la 54esima Giornata Mondiale della Pace – istituita da Paolo VI nel 1967 – e Francesco ricorda che il tema è la cura del prossimo e del creato come via alla pace. Osserva che le sofferenze patite dall’umanità nell’anno appena terminato, in particolare la pandemia, sono l’evidenza di quanto sia necessario interessarsi gli uni degli altri. E prosegue:

“Questo atteggiamento rappresenta la strada che conduce alla pace, perché favorisce la costruzione di una società fondata su rapporti di fratellanza. Ciascuno di noi, uomini e donne di questo tempo, è chiamato a realizzare la pace, ognuno di noi, non siamo indifferenti a questo. Noi – conclude il Pontefice ripreso da Vatican News – siamo tutti chiamati a realizzare la pace e a realizzarla ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale. E questo è per noi un compito dato da Dio”.

L’appello del Papa: si trovino soluzioni per la pace nello Yemen

“A tutti voi, che siete collegati attraverso i media, rivolgo i miei auguri di pace e di serenità per il nuovo anno”. E’ l’augurio per il 2021, formulato dal Papa al termine dell’Angelus.

“Ringrazio il presidente della Repubblica italiana, l’onorevole Sergio Mattarella, per il pensiero augurale indirizzato ieri sera nel suo messaggio di fine anno e lo ricambio di cuore”, ha proseguito Francesco: “Sono grato a quanti da ogni parte del mondo, nel rispetto delle restrizioni imposte dalla pandemia, hanno proposto momenti di preghiera e di riflessione in occasione della Giornata mondiale della pace. Penso in particolare alla marcia virtuale di ieri sera, organizzata dall’episcopato italiano, da Pax Christi e dall’Azione Cattolica e quella di questa mattina promossa in streaming mondiale dalla Comunità di Sant’Egidio”.

Il Santo Padre – scrive il Sir – ha espresso poi “preoccupazione per l’ulteriore inasprimento delle violenze in Yemen, che sta causando molte vittime innocenti, e prego affinché ci si adoperi per trovare soluzioni che permettano il ritorno alla pace per quelle martoriate popolazioni”. “Pensiamo ai bambini dello Yemen”, l’invito del Papa: “senza educazione, senza medicine, affamati. Preghiamo insieme per lo Yemen”.

Infine la Nigeria, dove mons. Moses Chikwe, vescovo ausiliare di Owerri, e il suo autista sono stati rapiti nei giorni scorsi: “Che le vittime di simili atti tornino incolumi e in libertà e il Paese ritrovi sicurezza, concordia e pace”, l’auspicio di Francesco.