Belfast, l’Alta Corte di Belfast respinge due ricorsi contro il referendum sulla Brexit

L’Alta corte di Belfast ha respinto due ricorsi contro il referendum sulla Brexit. In uno, un gruppo di rappresentanti politici locali, chiedeva che l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue venisse sottoposta al voto del parlamento di Westminster o di quello dell’assemblea nordirlandese.

Nell’altro, Raymond McCord, padre di una vittima del conflitto tra repubblicani e unionisti, affermava che la Brexit non sarebbe attuabile senza il consenso dell’Irlanda del Nord perché questa ha acquisito una certa sovranità dopo gli accordi di pace del 1998. Il giudice Paul Maguire nel leggere il verdetto ha affermato che le implicazioni della Brexit per l’Irlanda del Nord restano al momento “incerte” e che, fra l’altro, non si sa ancora come verrà gestita la questione del confine fra Regno Unito e Irlanda.

A ventilare che ci fosse la possibilità per l’Irlanda del Nord di rimanere all’interno dell’Unione Europea era stato l’avvocato Ronan Lavery, che insieme ad altri colleghi si è opposto al referendum dello scorso 23 giugno, sulla base dell’accordo di pace del Venerdì Santo.

Come sottolineato da Lavery, durante la prima udienza della battaglia legale intentata dal movimento che si oppone alla Brexit, con l’accordo ratificato con un referendum del 1998, la provincia nordirlandese si è riappropriata di una parte della propria sovranità per questioni legate ai cambiamenti costituzionali. Dopo queste premesse, Lavery ha sostenuto che il governo di Londra non può imporre l’uscita dall’Ue all’Irlanda del Nord, dove con circa il 56% dei voti, il 23 giugno prevalse il “Remain“.