Giornata alfabetizzazione, Papa: “Non abituarsi al vocabolario della discordia”

“In un mondo lacerato da conflitti e tensioni, è fondamentale non abituarsi al vocabolario della guerra e della discordia”. Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione

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“In un mondo lacerato da conflitti e tensioni, è fondamentale non abituarsi al vocabolario della guerra e della discordia”. Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione che si celebra oggi.

Papa Francesco: “Non abituarsi al vocabolario della guerra e della discordia”

“In un mondo lacerato da conflitti e tensioni, è fondamentale non abituarsi al vocabolario della guerra e della discordia”. Lo scrive il Papa, nel messaggio – a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin – per la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione. “Man mano che si impara a ferire con armi sempre più ignobili, si può rinunciare a farlo”, il grido d’allarme di Francesco: “Come si può ferire una persona, un parente, un amico con parole dure e gesti vendicativi, così si può rinunciare a farlo”. “Apprendere il lessico della pace significa restituire il valore del dialogo, della pratica della gentilezza e del rispetto dell’altro”, spiega il Papa, secondo il quale “questo sforzo, vissuto ogni giorno, è capace di creare una sana convivenza che supera le incomprensioni e previene i conflitti”, come si legge nella Fratelli tutti: “trasfigura profondamente il modo di vivere, le relazioni sociali e il modo di dibattere e confrontarsi sulle idee. Facilita la ricerca del consenso e apre strade dove l’esasperazione distrugge tutti i ponti”. “La pace è ciò che la stessa Unesco si è posta il compito di promuovere nella mente e nel cuore degli uomini, attraverso l’educazione, la scienza, la cultura e la comunicazione”, ricorda Francesco: “Esse rimangono le uniche armi” legittime ed efficaci da utilizzare, investendo più risorse ed energie per costruire la speranza in un futuro migliore”.

Papa: “Non consegnare la vita umana alla logica dei dispositivi”

“Sulle autostrade digitali molti sono feriti dalla divisione e dall’odio. A ciò si aggiunge il grave rischio di consegnare la vita umana alla logica dei dispositivi che ne decidono il valore”. Lo denuncia il Papa, nel messaggio – a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin – per la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione. “La rivoluzione digitale e gli sviluppi dell’intelligenza artificiale stanno rapidamente espandendo il nostro accesso alle informazioni e la nostra capacità di connetterci gli uni con gli altri oltre lo spazio fisico”, l’analisi di Francesco: ”Tuttavia, persiste un ampio divario digitale, con milioni di persone che rimangono ai margini perché private dell’accesso non solo ai beni essenziali ma anche alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. “Per prevenire una tecnologia mal gestita, fuori controllo e addirittura dannosa per la persona, sarà quindi necessario che le politiche e le leggi volte a favorire l’acquisizione di competenze digitali non trascurino la più ampia riflessione etica sull’uso degli algoritmi, orientandone l’utilizzo delle nuove tecnologie verso un percorso responsabile e umano”, la proposta del Papa.

Papa: no a “cultura del rifiuto”, sì a “comportamenti più sobri e solidali”

“Promuovere con pazienza e tenacia l’apprendimento di comportamenti più sobri e solidali che, oltre ad avere un impatto diretto sulla cura del prossimo e del creato, possano ispirare nel lungo termine una politica ed un’economia realmente sostenibili per la qualità della vita, a favore di tutti i popoli della terra e soprattutto di quelli che si trovano nelle situazioni più svantaggiate e a rischio”. È l’appello finale del messaggio del Papa – a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin – per la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione, in cui Francesco affronta anche il tema dell’ecologia integrale, partendo dalla constatazione che il degrado della natura è strettamente legato alla ‘cultura del rifiuto’ che caratterizza oggi la convivenza umana”.

Fonte: AgenSIR