Sassonia e Brandeburgo, le ragioni del boom di AfD

Conferma il trend di crescita la destra tedesca, uscita vincitrice morale dalla tornata elettorale nei land di Brandeburgo e Sassonia, nella Germania est. Elezioni locali ma mai così indicative per l'andazzo della politica teutonica e non solo per la rilevanza nazionale delle regioni di Potsdam e Dresda: il largo risultato ottenuto dalla destra radicale di Alternativa per la Germania (AfD), indica abbastanza chiaramente il definitivo cambio di passo in senso negativo dei partiti dalla Grosse Koalition, così come la crescita dei consensi nei confronti degli schieramenti dei populisti, nonostante AfD non abbia centrato la maggioranza e l'Unione Cristiano-Democratica di Angela Merkel si sia confermata primo partito in Sassonia, con il 32% delle preferenze. Indicativo, però, l'abbassamento della percentuale di circa 8 punti rispetto alle locali del 2014.

Crescita esponenziale

Esattamente l'opposto il risultato ottenuto da AfD che, dal 9,7% di cinque anni fa, incassa addirittura il 27,5% dei consensi, per un aumento complessivo addirittura del 18%. Praticamente lo stesso discorso nel land di Brandeburgo, dove i socialdemocratici restano primo partito, incalzati però da quell'AfD che, nel 2014, avevano staccato nettamente (31,9% contro 12,2%), incassando il 26,2% contro il 23,5% dei rivali. Un risultato storico per i partiti populisti, alcuni di stampo xenofobo e anti-europeista, sempre più apprezzati dagli elettori rispetto ai partiti che hanno dominato negli anni la Bundesrepublik, rendendo palese l'insoddisfazione di un elettorato che, piuttosto che confermare la fiducia ai partiti dominanti, sceglie un voto di protesta. Una protesta crescente però, tanto da trasformare uno schieramento considerato poco più che di nicchia alcuni anni fa, in una vera e propria forza politica tanto che, nel 2017, AfD è per la prima volta entrato in Parlamento e che, ora, ha rischiato di andarsi a prendere due land cruciali per gli equilibri politici tedeschi. In Sassonia, ad esempio, Cdu conferma il proprio candidato ma di un soffio, dirottando la politica di governatorato su una necessaria presa di coscienza di una tendenza popolare sempre più orientata se non agli ideali di ultradestra a un sentimento meno favorevole alla vecchia guardia tedesca.