Ricostruita l’alba del Sistema Solare, nato oltre 4,6 miliardi di anni fa

La scienza astronomica fa un passo avanti verso la comprensione definitiva della nascita del nostro Sistema Solare. Per la prima volta, infatti, è stato calcolato il momento in cui la nube di gas e polveri primitiva ha collassato dando origine, oltre al Sole, ai diversi pianeti. La nascita del Sistema solare è avvenuta oltre 4,6 miliardi di anni fa quando, a causa del proprio peso, un’enorme nube di gas e polveri è collassata appiattendosi in un disco. La maggior parte della materia si è poi contratta al centro del disco dando origine al Sole, mentre il resto si è condensato più esternamente intorno alla nostra stella per dare vita ai pianeti.

Tutto questo era già noto alla scienza da anni, ma non si era ancora scoperto quando si fossero formati “esattamente” i pianeti. Ora, grazie ai calcoli del gruppo di ricerca coordinato dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), si è scoperto che la struttura dei giganti gassosi del nostro sistema planetario (vale a dire Giove e Saturno) si sarebbe formata entro i primi 4 milioni di anni dal collasso della nebulosa; i restanti pianeti, invece, si sono evoluti successivamente. Si tratta di una cifra più precisa rispetto alle precedenti stime, assicura Benjamin Weiss del Mit, che collocavano l’epoca della formazione dei primi pianeti in un periodo compreso fra uno e dieci milioni di anni.

I ricercatori sono arrivati a questa conclusione studiando gli orientamenti magnetici in campioni incontaminati di meteoriti molto primitivi che risalgono a circa 4,6 miliardi di anni fa, caduti sulla Terra in luoghi e tempi diversi. Il loro elevato contenuto di uranio ha permesso di determinarne con precisione l’età e dunque ricostruire l’alba del cielo sopra di noi.

Il sistema solare è costituito da una varietà di corpi celesti mantenuti in orbita grazie alla forza di gravità del Sole; vi ruotano intorno otto pianeti (quattro pianeti rocciosi interni tra cui la Terra e quattro giganti gassosi esterni), i rispettivi satelliti naturali, cinque pianeti nani e miliardi di corpi minori. Quest’ultima categoria comprende gli asteroidi, le comete, le meteoroidi e la polvere interplanetaria.