IRAQ, RAID SU RAMADI: UCCISI 28 JIHADISTI. MORTO IL RESPONSABILE DELLA PROPAGANDA

L’Esercito iracheno, appoggiato dalle milizie sciite, ha lanciato una controffensiva contro lo Stato islamico con l’obiettivo di liberare Ramadi, la capitale della provincia di al Anbar conquistata dal Califfato due settimane fa circa. Sotto i bombardamenti dell’aviazione irachena sono morti almeno 28 miliziani dell’Isis, intrappolati nella morsa delle truppe governative e dei paramilitari sciiti loro alleati, reclutati dal premier iracheno Haider al Abadi all’indomani della disfatta. L’inusuale alleanza con la frangia islamica sciita, in una provincia a maggioranza sunnita, rischia però di infiamamre gli animi in un Paese già segnato dalle divisioni interne.

Tra le vittime, sembrerebbero esserci anche parecchi capi jihadisti, tra cui Abu Samra, di nazionalità Usa, esperto di video e tra i responsabili della propaganda del movimento e il capo della cosiddetta “Brigata suicidi”. A riferire l’accaduto, l’emittente televisiva di Stato “al-Iraqiya”. Nella provincia di Diyala, nel nord-est del Paese, l’Isis sta intanto reclutando dei bambini per usarli come combattenti contro l’Esercito governativo. Lo ha denunciato il capo della polizia provinciale, generale Jassem al-Saadi, citato dai mass media locali. Secondo l’alto ufficiale iracheno, l’Isis avrebbe costretto ad arruolarsi nelle proprie file civili di età inferiore ai 16 anni che “Sta usando anche per gli attacchi kamikaze”.