Raid di Israele su Gaza, morti 14 dipendenti Onu. Aperto il valico con l’Egitto

"Non ci sono abbastanza sacchi per i morti a Gaza". Lo riferisce l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) che contra anche 14 suoi membri uccisi nei bombardamenti israeliani

Foto di hosny salah da Pixabay

Decimo giorno di guerra tra Hamas e Israele con nuovi raid israeliani a Gaza. Tra le migliaia vittime figurano anche 14 membri del personale dell’agenzia umanitaria dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Domenica un razzo ha colpito la sede del contingente Onu in Libano, provocando alcuni feriti ma nessuna vittima. Nella striscia non ci sono abbastanza sacchi per tutti i morti. Aperto il valico di Rafah fra Gaza ed Egitto.

Ministero Sanità Hamas, i morti a Gaza sono 2.750

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 2.750: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas, citato da Haaretz. I feriti sono oltre 9.700, secondo la stessa fonte.

Onu, 14 dipendenti Unrwa morti in attacchi Israele su Gaza

Quattordici membri del personale dell’agenzia umanitaria dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza: lo ha detto il capo dell’agenzia, Philippe Lazzarini, durante una conferenza stampa tenuta ieri sera. Lo riporta il Guardian. Il mondo ha “perso la sua umanità”, ha affermato inoltre Lazzarini commentando la situazione nella Striscia, aggiungendo di aver organizzato la conferenza stampa per “lanciare l’allarme”, poiché i suoi colleghi a Gaza non possono più fornire assistenza umanitaria nell’enclave.

Onu: “Non ci sono abbastanza sacchi per i morti a Gaza”

“Non ci ci sono abbastanza sacchi per i morti a Gaza”. Lo riferisce l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel suo ultimo report sulla situazione a Gaza e in Cisgiordania. Per il quinto giorno consecutivo, “Gaza è rimasta senza elettricità, portando sull’orlo del collasso i servizi vitali, compresi quelli sanitari, idrici e igienici, e aggravando l’insicurezza alimentare”. L’Onu ricorda che la popolazione di Gaza ha “un accesso fortemente limitato all’acqua potabile”. Difficile anche la situazione degli sfollati. L’Unrwa torna a sottolineare che oltre un milione di persone, quasi la metà della popolazione totale di Gaza, sono state sfollate. Tra chi è stato costretto a lasciare la propria casa, “600.000 si trovano nell’area centrale, a Khan Yunis e Rafah”, e di questi “quasi 400.000 si trovano in strutture dell’Unrwa”. Un numero, spiega l’agenzia, “molto al di sopra della nostra capacità di assistere in modo significativo, anche con spazio nei nostri rifugi, cibo, acqua o supporto psicologico”. L’agenzia afferma che 14 membri dello staff dell’Unrwa sono stati uccisi, ma “il numero è probabilmente più alto”, e che ci sono 23 segnalazioni confermate di installazioni colpite da attacchi aerei israeliani.

Aperto il valico di Rafah fra Gaza ed Egitto

Il valico di Rafah fra Gaza ed Egitto è stato aperto. Lo riferiscono fonti locali secondo cui al suo interno sono adesso in corso i preparativi logistici per introdurre a Gaza aiuti umanitari e per consentire l’uscita di cittadini stranieri e di palestinesi con doppia nazionalità. Nelle ultime ore sul versante egiziano sono stati rimossi gli sbarramenti che ostruivano il valico. La Mezzaluna rossa di Gaza, equivalente locale della Croce Rossa, afferma che gli aiuti includono medicinali, coperte, materassi e scorte di acqua potabile.

Fonte: Ansa