Calvario della 13enne Arzoo, rapita, violentata e sposata con la forza

L'Alta Corte del Sindh: quello della cattolica Arzoo è "matrimonio precoce". La bambina era stata abusata e costretta a sposarsi con un 44enne dopo la conversione all'Islam

Pakistan

La bambina era stata costretta a sposarsi con un 44enne dopo la conversione all’Islam. “L’Alta Corte del Sindh ha stabilito che la ragazza cattolica Arzoo Raja deve soggiornare in una casa di accoglienza del governo fino alla prossima udienza di lunedì 23 novembre”, spiega all’Agenzia Fides l’avvocato Muhammad Jibran Nasir, legale dei genitori della ragazza cattolica rapita, convertita e sposata a forza con un uomo musulmano. La Corte ha dunque riconosciuto ufficialmente che si tratta di un caso di “matrimonio precoce“, vietato dalla legge.Arzoo

Arzoo e la piaga del matrimonio infantile

Il Sindh Marriage Act 2013 proibisce il matrimonio di bambini di età inferiore ai 18 anni e prevede una punizione per le persone coinvolte in un matrimonio infantile. Inclusa la persona che organizza il matrimonio e il tutore del minore. L’avvocato Nasir aggiunge: “I giudici hanno anche ordinato alle forze di polizia investigativa di aggiungere all’inchiesta le persone coinvolte in questo matrimonio precoce. In particolare quanti hanno prodotto documenti falsi per dichiarare come 18enne una ragazza minorenne e quanti hanno organizzato ed eseguito concretamente il matrimonio”.Arzoo

Abusata

Precisa l’avvocato: “La Corte lo ha definito un matrimonio precoce. Confermando che la ragazza dovrà restare in una casa di accoglienza. Arzoo è ancora traumatizzata per il modo in cui è stata rapita, costretta a sposarsi e abusata. Ha subito violenti traumi fisici e psicologici e ha bisogno di tempo per riprendersi”. Ghazala Shafiq, attivista cristiana per i diritti umani, dichiara a Fides: “Va ascoltato il grido di dolore dei genitori della minorenne cattolica rapita. L’ordine di prendere in custodia la ragazza rapita testimonia il sostegno della Corte”. Intanto gruppi e movimenti cristiani e della società civile continuano a tenere manifestazioni pacifiche. Protestano per rendere giustizia ad Arzoo e a tutte le ragazze che appartengono alle minoranze religiose. Vittime rapite e costrette alla conversione e al matrimonio con i loro rapitori. Il fenomeno, secondo i dati delle Ong, coinvolge almeno mille ragazze cristiane e indù ogni anno.