Vincono le grandi, ora i big match

Cambia nulla nel massimo campionato di calcio. Pronostici rispettati con la Lazio che sbanca Udine e si presenta nel migliore dei modi al derby (quattro vittorie di fila), cui risponde la Roma che sbrana all'Olimpico il povero Frosinone. La Juve decolla battendo con irrisoria facilità allo Stadium il Bologna, e stessa cosa fa il Napoli che al San Paolo riduce ai minimi termini il generoso Parma sulla strada che immette allo scontro diretto di Torino contro i campioni d'Italia di sabato sera.

Lazio, Udine sbancata

La Lazio s'impone con merito alla Dacia Arena di Udine (2-1), continua a pensare in grande e soprattutto arriva carica e gasata al derby di sabato. Contro l'Udinese, turnover pesante di Simone Inzaghi con un primo tempo niente affatto brillante. Nella ripresa sale in cattedra la formazione biancoceleste che trova il vantaggio con Acerbi – altra grande prestazione del centrale di difesa – e sei minuti più tardi mette in ghiaccio la partita con un gol capolavoro di Correa che si infila in area, dribbla tutti e la mette alle spalle di Scuffet. L'Udinese si vede solo nel finale, con una reazione generosa che porta al gol di Nuytinck in mezza girata. Ma non c'è più tempo per sperare. La vince la Lazio che adesso punta forte sul derby.

Roma, prove di derby

La Lazio chiama e la Roma risponde. In un Olimpico dove monta la protesta contro il presidente Pallotta, la Roma ritrova la strada della vittoria, batte il Frosinone (3-0) e si lancia con un briciolo di serenità in più verso il derby di sabato pomeriggio contro la Lazio. Il tecnico giallorosso rimodula la Roma anche con vista derby. A destra sulla linea dei quattro di difesa c'è Santon, in mezzo De Rossi e Nzonzi, alle spalle di Schick, dal primo minuto al posto di Dzeko, Under a destra, El Shaarawy a sinistra e Pastore a galleggiare tra le linee. Il Frosinone non è avversario trascendentale nonostante la sconfitta contro la Juve maturata solo nel finale, e a complicare i piani di Moreno Longo ci pensa Under che, dopo appena 1'32″, con una fucilata dal limite la piazza alle spalle di Sportiello dal limite dopo una percussione per vie centrali. Piccoli ma importanti segnali di risveglio in una Roma che sente sulle spalle il peso di un avvio incerto. Uomini e non calciatori, aveva detto Di Francesco subito dopo la sconfitta di Bologna. Stasera qualcosa di buono s'è visto, almeno sotto il profilo della voglia, soprattutto dopo che Pastore poco prima della mezz'ora ha firmato il raddoppio, su un altro colpo di tacco dopo un centro di Santon e ancor di più qualche minuto dopo il tap in di El Shaarawy che ha raccolto un assist di Under e a porta vuota ha di fatto ha chiuso i giochi: 3-0 e partita in ghiaccio. Tranquillità di manovra, testa finalmente libera, proprio quello che serviva alla Roma per dimenticare Bologna e, se vogliamo, il mortificante inizio di stagione. Non cambia la musica nella ripresa, la Roma abbassa i ritmi ma il Frosinone non fa mai male. E a una manciata di giri di lancette dalla fine arriva il poker servito da Kolarov che chiude definitivamente i giochi. E finisce così, 4-0 per una Roma forse non del tutto guarita ma che almeno stasera ha portato a casa tre punti che valgono altri tre giorni di serenità prima del derby che dirà tante cose sulla stagione giallorossa, soprattutto se i malanni dell'inizio sono alle spalle. 

Juve e Napoli

Vanno a braccetto Juventus e Napoli in attesa dello scontro diretto di sabato alle 18 allo Stadium, dove intanto i bianconeri battono con irrisoria facilità un piccolissimo Bologna, rattristito anche da troppe assenze, ma che non poteva prendere di reggere il passo con i campioni d'Italia cui bastano meno di quindici minuti per mettere al sicuro il risultato: la sblocca Dybala, raddoppia Matuidi e i giochi sono belli che fatti: 2-0 Juve e tutti a casa.  Discorso analogo al San Paolo dove il Napoli divora un generoso Parma che nulla ha potuto contro l'intensità e la qualità delle giocate degli Azzurri di Carlo Ancelolotti. Insigne, in stato di grazia, firma il vantaggio dopo appena quattro giro di lancette. Il Napoli domina ma non la chiude, sbagliando troppo in fase conclusiva.IL raddoppio ad inizio ripresa, è una perla di Milik. Esplode il San Paolo, il giusto antipasto prima dell'ennesimo incontro ravvicinato con i campioni d'Italia. Lo stesso Milik firma il 3-0 e avverte la Juve: la sfida ai campioni, è lanciata.  Nelle altre gare della serata vince solo il Genoa che a Marassi liquida un Chievo sempre più in affanno. Decidono i gol di Pjatek e Pandev. Ballardini può sorridere, mentre Atalanta e Torino non si fanno male. Agli Azzurri d'Italia finisce a reti inviolate ma senza rimpianti, da una parte e dall'altra. E stessa storia alla Sardegna Arena dove Cagliari e Samp finiscono come avevano iniziato. Alla fine un pari buono per entrambi.