TRAPIANTO AL FEGATO PER IL FURBO EX PORTIERE DEL CILE ROJAS

Roberto Rojas il famoso ex portiere della Nazionale di Calcio cilena, che già da anni stava male, ha subito un’operazione con buon esito per il trapianto di fegato all’ospedale Albert Einstein di San Paolo, in Brasile. Noto con il soprannome di cóndor, il giocatore di 57 anni, considerato il miglior portiere nella storia del suo Paese, è ricordato da tutti i tifosi in particolare per un episodio accaduto il 3 settembre 1989 al Maracanà di Rio de Janeiro durante l’incontro decisivo per l’ammissione al Mondiale di Italia ’90: l’estremo difensore finse di essere rimasto ferito da un bengala lanciato dalle tribune e caduto nei pressi della sua porta. Erano presenti 140 mila persone nella notte sud americana, a circa 20 minuti dalla fine, dalla curva dietro la porta del cileno occupata dai tifosi brasiliani parte un fumogeno e Roberto Rojas cade a terra. Nello sconcerto generale, i compagni di squadra lo circondano e il fumo si alza ancora qualche metro più in là. Entra lo staff medico del Cile e “misteriosamente” compare del sangue

La partita sembra terminare a tavolino: i giocatori cileni portano fuori il loro capitano ferito e non tornano più in campo. Inizialmente la colpa ricade su una donna brasiliana, che sembra aver fatto partire il fumogeno, ma qualche ora dopo, un fotografo argentino svela la verità: la foto scattata a bordo campo mostra la traiettoria del fumogeno, caduto a dieci metri dal portiere, distanza impossibile per ferirlo. Rojas si è inventato tutto, ferendosi l’arcata sopraccigliare con una lametta che precedentemente aveva nascosto dentro un guanto: questa bravata gli costa la squalifica a vita e impedisce al Cile di prendere parte non solo all’ormai sfumata qualificazione ai mondiali del 1990, ma anche a quelli seguenti del 1994. Dopo aver negato per anni il suo “spettacolino” ha trovato asilo proprio in Brasile, dove ha allenato i portieri del San Paolo e del Recife.