SICUREZZA NEGLI STADI: OLIMPICO RIVOLUZIONATO, MENO TIFOSI NELLE CURVE

Il questore di Roma, Nicolò D’Angelo, ha ILLUSTRATO ufficialmente le nuove misure di sicurezza dello Stadio Olimpico in vista della prossima stagione. La prima novità riguarda la riduzione della capienza delle curve da 8.700 a 7.500 posti. Il modello organizzativo dell’impianto, approvato in condivisione con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, è contenuto nell’ordinanza di servizio firmata dal questore all’indomani della pubblicazione del calendario di Serie A. “Vuole correggere le tre criticità rilevate, di carattere strutturale, gestionale, ambientale – ha sottolineato D’Angelo- Speriamo di avere già a inizio campionato una riduzione della capacità delle curve”. Per il questore “la situazione attuale è inaccettabile” dal momento che ci troviamo di fronte a “un mostro a sette teste in curva”, con “continui scavalcamenti, settori pieni e corridoi ingombrati che mettono a repentaglio gli interventi di sicurezza”. Le misure prevedono che “al centro e ai lati delle curve Nord e Sud non sosterà più nessuno” grazie a un grande corridoio protetto da new jersey alti 2,20 metri e sorvegliato da file di steward, mentre sulle fasce sarà creato maggiore spazio in cui sara’ vietata la sosta dei tifosi.

Inoltre “è stato richiesto un innalzamento delle barriere divisorie, che è in corso d’opera”. La conseguenza sarà una “migliore redistribuzione degli spettatori e degli steward” grazie anche all’irrigidimento del prefiltraggio con corridoi specifici”. Per fare ciò, ha spiegato sempre D’Angelo, “è stato richiesto e ottenuto dalle società uno sforzo per migliorare questo servizio grazie al programma ‘Fan project'”. In aggiunta, “auspichiamo un miglioramento della videosorveglianza con l’installazione di pannelli biometrici”. Il questore ha poi evidenziato che lo stadio Olimpico “non si presta assolutamente ai controlli esterni dal punto di vista logistico, poiché collocato in una posizione che non consente alle forze dell’ordine una perfetta visione di sera con il buio e la vegetazione”. Ecco perché secondo D’Angelo “lo stadio deve stare al passo con i tempi”.

A Roma, infatti, “si verifica tutto quello che non deve essere fatto nella curva di uno stadio”. Una situazione “non soddisfacente nonostante gli sforzi dell’autorità di pubblica sicurezza”. Eppure “non si tratta di un problema di agibilità dello stadio, data in base a parametri come il tipo di costruzione e la staticità”, ma “c’e’ la necessità di ridurre il numero degli spettatori per motivi di ordine pubblico. Ecco perché- ha concluso D’Angelo- dobbiamo andare verso stadi più piccoli e confortevoli”.