Show britannico a Istanbul, il Liverpool fa centro

Il Liverpool, dopo la Champions, vince anche la Supercoppa Europea battendo a Istanbul il Chelsea. Decidono i calci di rigore. Parità nei regolamentari (gol di Giroud e Manè), pari anche nell’overtime per effetto dei gol di Manè e Jorginho su rigore. Dal dischetto tutte trasformazioni, meno quella di Abraham che si fa ipnotizzare da Adrian e regala al Liverpool la Coppa. 

La Vodafone Park di Istanbul è una festa a tinte britanniche. Davanti Liverpool e Chelsea a contendersi la Supercoppa Europea. Premier iniziata da una giornata, larga la vittoria dei Reds campioni d’Europa, altrettanto larga la sconfitta del Blues a Manchester contro lo United. Nel Liverpool non c’è l’infortunato Alisson, uno dei protagonisti della conquista della Coppa dalle grandi orecchie. Klopp non rinuncia al suo 4-3-3, con Adrián tra i pali, Joe Gomez e Robertson sugli esterni, Matip e van Dijk centrali. In mezzo Henderson, Fabinho e Milner, davanti Chamberlain, Salah e Mané. Firmino va in panchina insieme a Wijnaldum, Origi e Alexander-Arnold. Non c’è Lovren in odore di trasferimento e nel mirino della Roma. Lampard schiera un Chelsea speculare. Kepa tra i pali, Azpilicueta, Christensen, Zouma, Emerson Palmieri nei quattro di difesa, Jorginho, Kanté, Kovacic in mezzo, Pulisic, Giroud, Pedro in prima linea. A dirigere la finale, per la prima volta una donna, la francese Stéphanie Frappart, protagonista della finale mondiale femminile. Ma stavolta, si scrive la storia. Perché non era mai successo ed è un evento fantastico.

Aspetti il Liverpool e vedi il Chelsea. Da una parte la qualità dei Blues, dall’altra una squadra più muscolare. Sorprende l’atteggiamento della squadra di Lampard che pressa alto a togliere fiato e respiro ai campioni d’Europa, manovra avvolgente, Liverpool disorientato. Ritmi alti. Mané si sposta centrale nell’attacco dei Reds ed è sua la prima occasione del match con una spettacolare rovesciata che incoccia sulle braccia ravvicinate di Chamberlein, ma non è rigore. Il Chelsea prende campo minuto dopo minuto, Kantè in mezzo concede nulla, Jorginho illumina, Zouma è un muro invalicabile. Recupero palla e ripartente il dogma del Chelsea. Emerson Palmieri spinge e si sovrappone senza soluzione di continuità, Kovacic è pulito, senza sbavature, Pedro una scheggia impazzita, Giroud, classe e qualità in attesa della palla giusta. Liverpool in difficoltà, prova ad alleggerire Salah con un mezzo esterno sinistro, Kepa c’è.  Ma è il Chelsea a fare la partita con la difesa dei Reds che spesso si fa trovare scoperta, così Robertson deve arrotare i bulloni per chiudere su Giroud. Pedro parte da sinistra, semina avversari, si accentra, ci prova a giro, palla che scheggia la traversa. Il Liverpool non riesce ad uscire, palla recuperata dal Chelsea in mezzo e ripartente fulminee. Giroud è animato e ispirato, Van Dijk prova a scuotere il Liverpool su palla inattiva, ma poca cosa. Il Chelsea prende campione domina la scena. Il gol è nell’aria. Pulisic taglia con maestria in mezzo, palla che passa in mezzo a tutti i difensori del Liverpool e arriva a Giroud, gran piattone in diagonale e palla in rete. Chelsea avanti, meritatamente. Il Liverpool non si rianima neppure dopo lo svantaggio, il Chelsea sente l’odore del sangue dell’avversario ferito e affonda. Ancora Pulisic, in grande giornata, raccoglie un longilinea di Emerson. L’ex Borussia entra in area, gran rasoterra, Arnold è battuto per la seconda volta. Tutto fermo perché la terna ravvisa un offside sia pur millimetrico. Il Var conferma e il gol è annullato. Ma che bello questo Chelsea. Klopp indignato, si arrabbia in panchina, prova a scuotere i suoi. Niente da fare. L’intervallo salva i campioni d’Europa. Chelsea avanti con pieno merito. Ci vorrà un altro Liverpool per ribaltarla

Cambia Klopp in avvio di ripresa, dentro Firmino al posto dell’evanescente Chamberlain. Ed è quello che serviva a Klopp perché Firmino dà quella profondità mancata nella prima frazione. E il pari arriva a stretto giro. Il Liverpool si accende improvvisamente ridestandosi dal torpore iniziale. Bel filtrante morbido di Fabinho per il nuovo entrato che con Kepa in uscita la tocca a Manè che insacca a porta vuota. E sono passati poco più di due minuti, ma è un altro Liverpool. Fabinho avanza il baricentro, altro giocatore, conclusione mortifera da fuori che si perde di un nulla sul fondo. Affonda il Liverpool e con Firmino è un’altra cosa. Kepa si salva coi pugni sull’ennesimo attacco dei Reds, poi Firmino non mette il piede su una percussione di Salah a porta vuota. Ma che partita straordinaria per qualità e intensità e ora è dominio Liverpool. Ritmi alti, non c’è un attimo di tregua perché il Chelsea prova a scuotersi ancora con Giroud che però finisce nella morsa del fuorigioco del Liverpool che difende alto. Fuori Milner, dentro Wijnaldum per Klopp che vuole più qualità in mezzo perché il Chelsea si scuote e il match torna su binari di equilibrio. Bellissima finale, senza un attimo di tregua. Tutta da vivere e giocare quando alla fine mancano una ventina di minuti. Il ritmo si abbassa perché un errore adesso sarebbe delittuoso. Kantè è un motorino che recupera palloni in quantità industriali. Cambia anche Lampard che si affida a giovani: dentro Mount e Abraham fuori Pulisic e Giroud. Ma il protagonista diventa Kepa che dopo un salvataggio di Abraham  sul rasoterra di Salah , chiude sulla conclusione a botta sicura di Van Dijk col basco che d’istinto tocca di quel tanto per mandare la palla sulla traversa. 

Finale all’arma bianca, senza esclusione di colpi. Dieci alla fine, il Chelsea prova a uscire e lo fa benissimo, Kantè e Pedro la trascinano con lo spagnolo che ha sui piedi la palla del possibile vantaggio, si immola Van Dijk e salva. Mount prova ad aggirare la retroguardia alta del Liverpool, ma finisce in fuorigioco e il gol in diagonale annullato. Ultimo cambio per Lampard, fuori Christensen dentro Tomori, la linea verde di un Chelsea che non si arrende. Ma neppure il Liverpool: Salah illumina, Manè incrocia largo ma era anch’egli oltre l’ultimo difensore. Ultimi spiccioli di una gara bellissima, due di recupero che non bastano per chiuderla e si va all’over time.

Un primo tempo supplementare con colpi di scena a ripetizione. Arnold rileva Robertosn e Manè riporta avanti il Liverpool: palla persa dai Blues in uscita, Mané chiede il triangolo a Firmino che restituisce palla al senegalese che di destro insacca sotto la traversa. Sei minuti dopo arriva i pari londinese: Adrian atterra Abraham. Frappart non ha dubbi e tra le proteste dei Reds ascolta il Var che conferma la decisione presa. Dal dischetto freddo e glaciale Jorginho che spiazza Adrian ed è 2-2. Quarto cambio per entrambi: Barkley rileva Kovacic nel Chelsea, Origi prende il posto di Manè che ha speso molto oltre ad aver firmato due gol. Abraham sfiora il nuovo 3-2. Squadre bloccate, fatica che inizia a farsi sentire e praticamente succede nulla in questo secondo overtime. Si va ai calci di rigore. E la lotteria dagli undici metri premia il Liverpool. Reds a segno con Firmino, Fabinho, Origi, Arnold, Salah, mentre nei Blues in gol Jorginho, Barley, Mount, Emerson. Sbalia invece il baby Abraham e la Supercoppa Europea prende la strada di Liverpool.