SERIE A: POKER DI JUVE E ROMA, BIANCONERI DI NUOVO PRIMI IN CLASSIFICA

Al termine della 5 giornata di Serie A, la Juve è prima in classifica. Il poker calato alla Stadium di Torino cancella la sconfitta con l’Inter e spazza via i dubbi che si iniziavano ad addensare all’orizzonte. I bianconeri travolgono per 4-0 il Cagliari e approfitta del pari del Napoli, a Genova, per riprendendersi la vetta della classifica, festeggiando la terza vittoria consecutiva in casa grazie a Rugani, Higuain, Dani Alves e l’autorete di Ceppitelli. Le scelte di Allegri tornano a pagare, con Hernanes autore di una prova senza sbavature in cabina di regia e la decisione di schierare Rugani ripagata dal gol che sblocca la partita.

Giallorossi in festa all’Olimpico grazie a El Shaarawy, Salah e Dzeko. Con loro la Roma riparte. A tre giorni dalla sconfitta di Firenze, la squadra di Spalletti rialza la testa travolgendo 4-0 il Crotone nel segno di Totti. Il Capitano, in campo dal 1′ come non gli succedeva dal 20 settembre dell’anno scorso, gioca 90′ da applausi, regalando assist e giocate di classe. Niente male per un quarantenne (martedì 27 sarà il suo compleanno). Il tecnico toscano in panchina applaude soddisfatto. Sfruttando la frenata del Napoli, i capitolini diminuiscono così lo svantaggio dalla vetta e riguadagnano fiducia in vista del prossimo impegno a Torino. Resta invece fermo a 1 punto il Crotone, in grande difficoltà tattica e tecnica.

L’Inter supera la prova di maturità. Dopo la vittoria contro la Juventus, i nerazzurri si confermano a Empoli, su un campo non facile: Icardi è il trascinatore (doppietta per lui) di una squadra che sta bene ed è in netta crescita. De Boer se la gioca con il 4-3-3: Candreva-Perisic-Icardi è il tridente. Il vantaggio interista arriva dopo dieci minuti: cross di Candreva e colpo di testa in tuffo del capitano interista. Per la prima volta dall’inizio della stagione, l’Inter non deve rincorrere. I nerazzurri sono spietati e raddoppiano al 17′, ancora con Icardi: Joao Mario ruba un pallone a centrocampo e serve in profondità Icardi, che è di ghiaccio davanti a Skorupski. L’Inter è una squadra in fiducia e si vede: Icardi e D’Ambrosio sfiorano la terza rete. Si vede anche l’Empoli: prima del riposo, Handanovic salva la porta con due grandi interventi su Dimarco.

E’ durato pochi giorni, invece, il primato del Napoli. Come l’anno scorso, finisce 0-0 a Marassi tra azzurri e rossoblù e come l’anno scorso, la squadra di Sarri recrimina per un paio di episodi dubbi in area di rigore (uno per tempo). Il Genoa – dal canto suo – esce a testa altissima da un match che avrebbe anche potuto vincere, se non fosse stato per due prodigi di Reina nel finale. Una cosa è certa: davanti al proprio pubblico, la squadra di Juric si trasforma. Alla fine, però, fanno festa i tifosi di entrambe le squadre, che anche oggi hanno rinvigorito un gemellaggio che dura da oltre trent’anni.

Due volte sotto a Udine, la Fiorentina riesce a pareggiare una partita complicata. Sousa cerca conferme dopo la vittoria con la Roma: torna titolare Bernardeschi, piazzato alle spalle di Babacar. La prima occasione dell’incontro è per i bianconeri: Badu calcia da buona posizione, ma Tatarusanu si salva. L’Udinese gioca bene e passa al 26′ con Zapata: pescato sul filo del fuorigioco batte il portiere viola. La Fiorentina sbanda, rischia di incassare la seconda rete ancora con Zapata, ma torna in partita al 30′ grazie a Babacar: assist di Tello dalla destra e spettacolare colpo di tacco dell’attaccante. L’Udinese però ha la forza per passare ancora in vantaggio grazie a Danilo, che sfrutta un cross perfetto di De Paul. In apertura di ripresa, arriva il nuovo pareggio viola. Ali Adnan tocca Babacar in area, per l’arbitro Mazzoleni è rigore. Sul dischetto va Bernardeschi, che non sbaglia. Sousa prova a vincerla: inserisce Kalinic per Tello e gioca la carta dell’attacco pesante. Si vede anche l’Udinese al 78′ con De Paul, ma la conclusione del fantasista è da dimenticare. È l’ultima occasione della gara.

Gara incredibile allo Stadio Adriatico, con il Torino che chiude addirittura in nove. La partita entra nel vivo in chiusura di primo tempo. Hart fa venire i brividi al Toro con una presa alta difficoltosa, poi Martinez si mangia un gol fatto: Bizzarri salva in uscita su Boyé, la palla arriva al venezuelano che incredibilmente calcia alto. Prima del riposo, i granata restano in dieci per l’espulsione di Acquah e il Pescara si fa pericoloso con Verre. Al rientro in campo dopo il riposo, Mihajlovic sostituisce Aramu con Benassi. Nonostante l’uomo in meno, il Toro non rinuncia ad attaccare. Banti ammonisce Martinez per una simulazione piuttosto netta in area. Al 60′ buona occasione per i granata: su calcio d’angolo, Moretti può concludere da buona posizione, ma non è preciso.

Oddo prende coraggio e inserisce Manaj al posto di Cristante. Il cambio dà la scossa alla sua squadra, che al 65′ va a un passo dal vantaggio. Su corner, il giovane attaccante albanese anticipa tutti, ma Benassi respinge e salva la porta del Toro. I granata sbandano: Hart respinge una conclusione velenosa di Memushaj dall’interno dell’area. I guai per Mihajlovic non sono finiti: Vives rimedia il secondo giallo e lascia la sua squadra in nove. Nei minuti finali la partita è bellissima. Il Toro sfiora il gol in nove con Belotti, che centra il palo con un destro da fuori area. L’ultimo brivido è il colpo di testa di Biraghi alto sopra la traversa: l’esterno del Pescara era tutto solo davanti a Hart. Finisce 0-0, il Toro si salva.

Il Chievo vola: dieci punti in classifica e terzo posto in compagnia di Roma e Inter. I gialloblù battono anche il Sassuolo, una delle formazioni più in forma del campionato, e ora sognano. Chievo subito aggressivo in apertura, si gioca su buoni ritmi. La squadra di Maran passa al 21′ grazie a un super gol di Rigoni: il suo destro dalla lunga distanza viene leggermente deviato da Biondini e inganna Consigli. La reazione del Sassuolo è rapida: sette minuti più tardi, Defrel approfitta di una palla persa proprio da Rigoni e batte Sorrentino: è il suo sesto gol nelle otto presenze stagionali. Prima del riposo, il Chievo torna avanti: calcio d’angolo di Birsa, Castro salta più in alto di tutti e schiaccia di testa battendo Consigli. Nella ripresa il Sassuolo cala, probabilmente a causa dei tanti impegni ravvicinati, e non riesce a impensierire i padroni di casa.

Prima vittoria in campionato per il Palermo, che mette nei guai l’Atalanta di Gasperini. Poco spettacolo nel primo tempo. Il Palermo tiene bene il campo e per i nerazzurri gli spazi sono pochi. I rosanero sfiorano il vantaggio in due occasioni nel giro di un minuto, il diciassettesimo: Diamanti serve Rispoli, che centra il palo; sulla respinta Hiljemark calcia incredibilmente fuori. I padroni di casa si vedono al 34′ con un tiro di Gomez che esce di poco e cinque minuti più tardi con un colpo di testa di Kessiè sul quale Posavec è pronto. Insiste l’Atalanta nel secondo tempo: Posavec è attento su un destro di Gomez deviato da Henrique. Si scaldano gli animi: Diamanti e Kessiè si scontrano a centrocampo e si affrontano; l’arbitro ammonisce entrambi. Il Palermo non rinuncia ad attaccare, va vicino al gol all’80’ con un colpo di testa di Goldaniga, e a un minuto dal novantesimo viene premiato: calcio d’angolo dalla destra e tocco morbido di Nestorovski che gela il pubblico dell’Atalanta.