SERIE A: IMMOBILE SBLOCCA IL TORINO, HIGUAIN TRASCINA IL NAPOLI

I partenopei rimangono in cima alla classifica. Il Napoli batte il Sassuolo 3-1, e ottiene una serie di importanti risultati: aumentano di quattro punti il vantaggio sull’Inter, bloccata sul pareggio dall’ Atalanta, hanno la certezza di conservare la prima posizione, in attesa di come andranno a finire le partite della Juventus e dei rossoneri. La squadra di Sarri vendica con il successo anche la sconfitta subita all’andata, nell’esordio stagionale e supera brillantemente un handicap psicologico che il suo allenatore aveva acutamente evidenziato alla vigilia: nella precedente circostanza in cui la squadra si trovò a guidare la classifica, nel turno successivo si ritrovò una sonora batosta a Bologna, lasciando mestamente la vetta della graduatoria.

“Una vittoria importante che ci permette di allungare sull’Inter e arrivata contro una squadra che sulla carta era inferiore ma ha dato tutto – commenta il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis al termine della partita – Certe partite possono diventare molto complicate come quella di stasera dopo un errore di un giocatore che ci può stare”. Sulla lotta scudetto De Laurentiis afferma: “Il primo avversario è la Juventus. L’Inter deve ancora crescere come società, la Juve è più consolidata e ha fatto grandi investimenti”

A Torino, i granta accolgono festanti il ritorno in Serie A di Ciro Immobile, titolare dal primo minuto contro il Frosinone nel secondo anticipo della prima giornata di campionato. L’attaccante, appena tornato in Italia dopo le esperienze di Borussia e Siviglia, fa coppia con Belotti. Quagliarella parte dalla panchina. Il talento napoletano tuttavia, non è l’unica novità nel team di Ventura, che non ha convocato Maxi Lopez perché fuori forma. In porta Ichazo, con il titolare Padelli in panchina. Ed è proprio Immobile a segnare il primo gol. L’ex capocannoniere 2013 ha infatti trasformato in rete un rigore concesso dall’arbitro Irrati per trattenuta di Bertoncini su Glik. Dal dischetto l’attaccante spiazza Leali, ma l’arbitro fa ripetere per troppa folla in area al momento del tiro. Anche nel bis, Immobile non sbaglia e realizza il primo centro in maglia granata.

Dopo Immobile, doppietta di Belotti, e poker di Benassi. Al Frosinone non bastano le due reti di Sammarco e Avelar. Per i granata poi un altro risultato importante: Fabio Quagliarella fa la pace con i tifosi del Torino che non gli avevano perdonato la mancata esultanza dopo il gol al Napoli. L’attaccante, che nell’anticipo col Frosinone parte dalla panchina, prima del fischio d’inizio si è presentato sotto la curva Maratona, dove ha salutato i tifosi con le braccia alzate al cielo. Un gesto di riconciliazione da parte dell’attaccante, che la curva ha accolto con un lungo applauso e il coro “Chi non salta bianconero è”.

L’Inter non comincia bene la seconda parte di campionato. Mancini, che dopo il ko col Sassuolo voleva una rapida reazione, è stato fermato dall’Atalanta. A fare di più per vincere e Handanovic, tra i migliori in campo. Risultato deciso nel primo tempo dai due autogol di Murillo e Toloi, che porta i milanesi a quota 40, mentre l’Atalanta, reduce da quattro sconfitte di fila, risale la classifica con 25 punti. Il ct nerazzurro rimprovera i suoi dopo il pari di Bergamo. “Nelle ultime partite abbiamo commesso un po’ troppi errori, dobbiamo ritrovare la concentrazione che ci ha permesso di essere la miglior difesa. E dobbiamo riprendere a fare gol. Jovetic? È un bravo giocatore, speriamo che si sblocchi presto. Da lui mi aspetto 15 reti”. La mediana interista non ha brillato, ma il tecnico non è del tutto d’accordo: “Medel finora è stato uno dei migliori, non era facile controllare la palla per il vento e il campo gibboso. Guarin ha fatto una partita sottotono, poi era stato ammonito e l’ho tolto temendo il rosso. Ma in settimana l’avevo visto bene. Non so se andrà via, se mai troveremo un sostituto. Sperando di migliorare la tecnica”.

Edy Reja si gode l’Atalanta: dopo quattro sconfitte è arrivata una prestazione convincente: “Non so cosa era successo, ero preoccupato, ma oggi siamo tornati la squadra di un mese fa. L’Inter ha qualità importanti e si è visto, ma noi non abbiamo pensato solo a difenderci e abbiamo trovato Handanovic che ha fatto due miracoli, parate incredibili sul tiro di Cigarini e la girata di Monachello. Meritavamo di più, anche se nel finale Palacio mi ha fatto venire il batticuore. Mi sono detto: vedrai che ci fregano come all’andata, invece è andata bene”. Sul caso Stendardo, non convocato (secondo alcune voci sarebbe stato lui a chiamarsi fuori ma prima del match), Reja non chiarisce: “Mi spiace che siano uscite queste voci, sono situazioni che chiariamo dentro lo spogliatoio. Non cado in provocazioni, andiamo avanti per la nostra strada. Io e la società sappiamo bene quello che facciamo”. Per il difensore a questo punto la cessione sembra più che probabile.