Serie A: il Milan vince a Bologna 1-0, Juventus in fuga a +7 sulla Roma

Il Milan mette fine alla scia di sconfitte vincendo a Bologna grazie alla rete di Pasalic all’89’ giocando in 9 contro 11 per oltre mezz’ora (espulsi Paletta e Kucka). I tre punti, dopo tre ko di fila, portano la firma dell’ex Chelsea, ma il merito è di Deulofeu. Altro schiaffo per il Bologna di Donadoni, reduce dalla goleada del Napoli e incapace di gestire la doppia superiorità numerica, costringendo Donnarumma a una sola parata.

Le formazioni

Montella ripropone Bacca tra Suso e Deulofeu, rilanciando Locatelli in cabina di regia tra Kucka e Pasalic. Debutto per Vangioni. Donadoni da fiducia a Destro, con lui Krejci e Verdi. Si rivede Gastaldello in difesa al fianco di Maietta, Mbaye è l’anti-Suso. Supremazia Milan, ma finalmente un segnale di Bologna: Verdi però è troppo egoista (Krejci era libero) e il contropiede avviato da Dzemaili si spegne tra le braccia sicure di Donnarumma.

Il match

Attento e pronto il portiere rossonero quando Krejci si libera di Paletta creando la prima grande chance per un Bologna in netta ripresa e che alla mezz’ora sfiora l’1-0 con il cross di Verdi sul quale Donnarumma è un po’ incerto. Nella stessa azione Romagnoli va ko (problema alla coscia destra, dentro Zapata) ma il peggio per il Milan deve ancora venire: Paletta, già ammonito, ferma Dzemaili lanciato in area e Doveri lo caccia. Montella ha perso dunque entrambi i centrali e inserisce anche Gomez in avvio di ripresa; nonostante l’uomo in meno, il Milan rischia su Destro e Nagy, murati in extremis, ma ha la forza di contrattaccare con Deulofeu (Da Costa in due tempi) prima della nuova mazzata.

Kucka si guadagna due gialli nel giro di pochi minuti (falli su Verdi e Nagy) e lascia per l’ultima mezz’ora la sua squadra addirittura in 9. Dentro Poli per Bacca, mentre Donadoni si gioca la carta Petkovic (fuori Gastaldello). Sale sugli scudi Donnarumma, che compie un autentico miracolo su Krejci, ma il Milan ha orgoglio e risponde, aggrappandosi alla rapidità di Deulofeu: lo spagnolo per Pasalic, Da Costa respinge il croato; poi Deulofeu da corner, traversa piena.

Il gol dell’89’

Verdi e Destro spaventano Donnarumma, forcing costante del Bologna che si trasforma in assedio quando Poli, per una botta al ginocchio, chiude a mezzo servizio. Viviani e Verdi da fuori, bersaglio mancato. L’incredibile accade però all’89’: Deulofeu sprinta e va via a Maietta mettendo dentro un invito al bacio per Pasalic che non può sbagliare. Cinque minuti di recupero ma il Bologna neanche ci prova. Il Milan risorge e torna a correre per l’Europa, per il Bologna è crisi.

La Juve batte il Crotone, bianconeri in fuga

La Juventus vince a Crotone 2-0 nel primo recupero della 18/a giornata di Serie A e si porta in classifica a 57 punti, +7 sulla Roma. Primo tempo equilibrato con la Juventus che fa gioco ma non riesce a sfondare il muro dei calabresi. Al 34′ i bianconeri reclamano un rigore per un presunto atterramento in area di Dybala da parte di Mesbah. Mandzukic e Higuain riportano la Juve a +7 sulla Roma seconda e +9 sul Napoli terzo, ma la previsione di Massimiliano non era completamente sbagliata.

La partita

Ed alla Juventus capolista è servita tanta pazienza per portare a casa i tre punti contro i rossoblù in uno stadio sold out: quindicimila spettatori per un incasso record di 629 mila euro. Allegri, senza Marchisio, propone un centrocampo inedito e muscolare con Khedira e Rincon. Novità Pjaca dall’inizio, ma il numero 20 non incide più di tanto. Il Crotone ritrova invece Tonev dal primo minuto dopo infortunio. La gara è brutta. La Juventus non inizia come al solito di gran carriera anche perché il Crotone chiude ogni spazio con diligenza tattica ed ordine. Dani Alves e Asamoah non trovano mai spazio, chiusi da Mesbah e Sampirisi, mentre Dybala e Mandzukic vengono marcati a turno da Barberis e Capezzi che non permettono iniziative. Higuain è completamente isolato. Il Crotone invece si affida alle ripartenze ma i lanci sono preda di Bonucci e Rugani. Buffon è spettatore non pagante.