RUGBY: VIOLATE LE QUOTE RAZZIALI, MONDIALI A RISCHIO PER IL SUDAFRICA

Dopo la decisione dello scorso febbraio da parte della federazione sudafricana di Rugby di introdurre “quote nere” nella nazionale sudafricana di rugby arriva ieri la notizia che l’Ana – partito politico sudafricano creato appena un anno fa ma già radicato nel territorio – ha chiesto ufficialmente che venga impedito agli Springbroks di partecipare alla prossima coppa del mondo che inizierà in Giappone il prossimo 19 settembre.

“Il rugby sudafricano è stato, ed è tuttora, uno sport per i bianchi, che esclude e mette ai margini la popolazione nera, e questo accade sotto gli occhi delle vostre organizzazioni. La nostra azione è fatta per difendere la nostra costituzione e per buttare nella spazzatura ciò che resta del razzismo e della discriminazione”, sostiene il leader dell’Ana Edward Mahlomola Mokhoanatse, secondo il quale in nazionale dovrebbe rappresentare la demografia sudafricana con almeno il 50% dei giocatori di colore.

Il coach della nazionale Heyneke Meyer risponde alle accuse sostenendo che la squadra ha praticamente raggiunto la quota minima del 30%, ma l’Ana sottolinea come i giocatori di colore rappresentino il 29% della nazionale. In molti considerano queste polemiche inutili, a partire dagli stessi giocatori di colore che non condividono le posizioni del partito. Non sono in pochi poi quelli che sostengono che questi regolamenti potrebbero portare ad un “razzismo verso i bianchi”, la presenza di limiti fissi infatti potrebbe costringere i tecnici della nazionale ad escludere giocatori bianchi “più meritevoli” solo per rispettare le quote.