Roma, Pallotta attacca il Milan poi si scusa: “Ho avuto informazioni imprecise, auguro il meglio”

Un’uscita a valanga, degna del miglior Lido Vieri. Solo che a compierla non è stato un estremo difensore come il piombinese ma nientemeno che il presidente della Roma, James Pallotta. E, nel mirino, non c’era un avversario lanciato a rete ma un po’ tutte le questioni che, negli ultimi mesi, hanno accompagnato la sua presidenza. Ne ha avute davvero per tutti l’uomo di Boston, da Sabatini al Milan, passando per le note liete del rinnovo di Nainggolan e del lavoro di Monchi, finendo all’eredità da capitano di Daniele De Rossi. Uno sfogo a 360 gradi del presidente giallorosso, durante un’intervista rilasciata all’emittente statunitense “Sirius Xm”, nella quale ha dichiarato, in merito alla questione del fair-play finanziario, di non avere idea di come la squadra di Montella possa condurre un mercato come quello in corso: “Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per giocatori e pagheranno le conseguenze a un certo punto. Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions League, ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa!”. Dichiarazioni alquanto pesanti, alle quali, però, sono seguite immediate scuse: “Mi scuso se ho avuto informazioni imprecise – ha spiegato all’Ansa -. Tengo molto al calcio italiano e al suo ritorno ai vertici… Auguro al Milan e ai suoi nuovi proprietari le migliori fortune e attendo con piacere che la sua dirigenza e la nuova proprietà collaborino al nostro fianco in maniera incisiva per lo sviluppo della A”.

Pallotta e Spalletti

Ma al di là del capitolo Milan che, probabilmente, figurerà tra le principali rivali in campionato della formazione capitolina, Pallotta si è soffermato anche sulla figura di Luciano Spalletti, scelta dopo la fase di decadenza dell’era Garcia: “C’erano state proteste da alcuni dei ragazzi che non erano mai stati in una forma peggiore, che è pazzesco, per dirlo loro… ho chiesto a un paio di amici di chi mi sarei potuto fidare nel mondo del calcio e uscì fuori il nome di Luciano”. Una scelta almeno inizialmente azzeccata poiché, escludendo la sconfitta con la Juventus e l’eliminazione dalla Champions (pur disputando due buone gare) per mano dei futuri campioni del Real Madrid, “è rimasto imbattuto per le successive 17 partite”. Qualcosina la concede anche sullo Stadio di Tor di Valle: “Non vogliamo vendere, pensiamo che ci sia una grande opportunità per noi… Ma se non approveranno il progetto allora qualcun altro dovrà andare fino in fondo”.

Sabatini e Monchi

Certo è che la scelta di Spalletti fu condivisa assieme all’allora ds, Walter Sabatini che, come l’allenatore toscano, guida ora la parte nerazzurra di Milano: “I primi due anni sono stati ottimi ma avremmo dovuto costruire su quelli e invece lui continuava semplicemente a fare scambi. Quindi ad agosto, parlando con Franco Baldini, ho detto che avremmo dovuto prendere un altro direttore sportivo”. Da qui l’orientamento sull’attuale ds, Monchi: “Baldini mi ha detto che non sarebbe andato da nessuna parte, ma che gli avrebbe fatto una telefonata. Uscì fuori che Monchi voleva parlarmi! Voleva andare via, abbiamo avuto delle riunioni segrete e ci siamo trovati bene da subito. Siamo stati fortunati a prenderlo perché qualcun altro lo voleva per molti più soldi”.

Nainggolan, De Rossi e futuro

Una battuta, però, Mr. President l’ha riservata anche al rinnovo di Radja Nainggolan, tra i “colpi” più riusciti di Monchi: “Dal mio punto di vista, lui è uno dei più importanti sul campo… C’è stato un periodo, lo scorso anno, in cui è stato molto importante per prendere punti… per sei partite di fila le persone non si sono rese conto che Radja stava giocando con problemi muscolari ma non ha lasciato il campo”. Infine, Pallotta parla di De Rossi, svestitosi dei panni di “capitan futuro” e pronto a raccogliere le insegne di leader effettivo sul prato verde e nello spogliatoio, ruolo finora svolto assieme a Totti: “Già ora vedo un cambiamento nel suo temperamento e anche in alcuni degli altri. Sono molto concentrati e credono sia il loro anno”.