Roma, notte magica: Dzeko la manda ai quarti

La decide Edin Dzeko, la Roma batte lo Shakhtar con quel gol che bastava per eliminare gli ucraini e volare ai quarti di finale. Ed è tra le otto regine d'Europa. In 50 mila all'Olimpico per trascinare i giallorossi verso i quarti contro lo Shakhtar, con il quale si parte dal 2-1 ucraino dell'andata. Schieramenti confermati, in campo vanno i migliori undici di ambo le parti: giallorossi con il 4-3-3, con Dzeko, Perotti e Under nel tridente offensivo; ucraini con il 4-2-3-1. Arbitra lo spagnolo Undiano Mallenco.

Il primo tempo

Parte bene la Roma ma dietro lo Shakhtar concede nulla anche perché Taison si incolla a De Rossi e Fred prende in consegna Strootman. L'undici di Di Francesco prova il pressing per impedire agli ucraini di uscire anche se la squadra di Fonseca se la cava sempre bene grazie a un ottimo palleggio in mezzo. Facundo Ferreyra ci prova di testa, Kolarov la spedisce in angolo. Butko e Ismaily viaggiano bene sugli esterni ma Florenzi e Kolarov tengono bene. Bella partita, più tattica e di cuore. Occasioni pari allo zero, con gli ucraini che tengono il possesso del pallone per lunghi tratti grazie alla loro proprietà di palleggio ma i due portieri restano praticamente inoperosi per tutta la prima frazione di gioco. Unica occasione dopo la mezz'ora, quando Fazio si fa uccellare da Ferreyra che, però, calcia a lato sul ritorno dello stesso argentino. Shakhtar chiuso e linea difensiva molto alta, facile per la Roma incappare nella trappola dell'offside. Reti bianche all'intervallo e qualificazione per ora in mano agli ucraini.

Dzeko spacca la partita

Nella rirpesa la Roma alza subito il ritmo e, al sesto, arriva il vantaggio: gran palla di Strootman in profondità, Dzeko scatta bene, Pyatov esce alla disperata (e male) e il bosniaco gli fa passare la sfera sotto le gambe per poi far esplodere l'Olimpico. La Roma accelera, cerca di sfruttare gli spazi ma Perotti da due passi si divora il raddoppio calciando morbido sul portiere. Nel frattempo, l'occhio va alle ripartenze dello Shakhtar. Quindici di gioco, fuori Under dentro Gerson e Roma che in fase di non possesso si piazza con il 4-5-1. Le maglie giallorosse si chiudono per poi aprire a rapidi controgioco. Perotti entra come un lama nel burro della difesa ucraina, Dzeko raccoglie l'invito filtrante ma stavolta la mette alta sopra la traversa. La partita si apre perché adesso lo Shakhtar è costretto ad attaccare, la Roma attende compatta. De Rossi si piazza a schermo davanti alla coppia dei centrali, lo Shakhtar insiste, Gerson fatica a entrare in partita ma a 20' dalla fine ha sui piedi la palla buona: il giovane brasiliano, però, perde un tempo di gioco e anche l'occasione per fare male. De Rossi dietro è una diga, prezioso in copertura e in fase di rilancio, Nainggolan adesso è più sciolto e libero di fare quello che gli è più congeniale. Fuori Stepanenko dentro Patrick con l'intento, da parte di Fonseca, di dare più peso alla prima linea quando ne mancano 15 alla fine, un'eternità.

Sofferenza per i quarti

La Roma non molla, Perotti si abbassa e in pressing va a recuperare una palla al limite. Determinazione e carattere, come i due centrali, Fazio e Manolas che non mollano di un centimento, come Florenzi che gioca una partita maiuscola. Dzeko se ne va in controgioco, Ordets lo stende e guadagna anzitempo la via degli spogliatoi. Si scaldano gli animi, gli ucraini provano a metterla sulla rissa con Mallenco che non se la sente di estrarre un altro rosso nei confronti di Ferreyra che spintona un raccattapalle. Saranno dieci minuti di fuoco all'Olimpico. Fuori Marlos, dentro Dentinho nello Shakhtar che adesso attacca a pieno organico quando ne mancano appena 6 più recupero alla fine. Roma a protezione del vantaggio ma adesso è troppo chiusa e Di Francesco non gradisce. La Roma non esce più, bloccata dalla paura. L'Olimpico urla, prova a soffiare alle spalle dei giallorossi. Di Francesco richiama Dzeko per El Shaarawy negli ultimi due minuti con il bosniaco che si prende la standingn ovation dell'Olimpico. Quattro di recupero: 4 di speranza per lo Shakhtar, 4 di sofferenza per la Roma che prova a rimanere alta ma lo Shakhtar attacca a testa bassa. Florenzi sbaglia un disimpegno e per poco non sono dolori, ma è l'ultimo brivido perché i quattro sono passati: la Roma va ai quarti ed è tra le prime otto d'Europa. Con qualche patema nel finale ma con pieno merito.