Roma, vittoria e sorpasso: il derby è giallorosso

Sono giallorosse le bandiere che sventolano allo Stadio Olimpico al termine del derby della Capitale: la Roma si è infatti aggiudicata lo stracittadina d'alta classifica imponendosi 2-1 sulla Lazio di Simone Inzaghi, operando il sorpasso proprio ai danni dei biancocelesti in graduatoria. Un uno-due micidiale quello della banda di Di Francesco, arrivato a inizio ripresa con il rigore di Diego Perotti e la rasoiata in diagonale di Radja Nainggolan, il migliore in campo nonostante le precarie condizioni fisiche. Alla Lazio non è bastato il penalty di Ciro Immobile, provocato da un'ingenuità combinata fra Alisson e Manolas, per riaggunatare un derby che, alla fine, ha giustamente sorriso alla sponda giallorossa dell'Urbe.

Studio e tattica

Era rimasto in dubbio fino all'ultimo Nainggolan, rientrato anzitempo dal ritiro della nazionale belga e con alle spalle una settimana più di fisioterapia che di allenamenti. Di Francesco, invece, decide di ascoltare la voce del numero 4 che, nei giorni scorsi, aveva detto che il derby lo avrebbe giocato anche con una gamba sola. Detto fatto: Radja gioca ed è pure in gran giornata, messo come mezzala a recuperare palloni e a proporsi sovente in avanti, dove agiscono Perotti ed El Shaarawy al fianco di Edin Dzeko. Inzaghi opta per un centrocampo folto, con Lucas Leiva in regia e la coppia di esterni Lulic-Marusic a supportare l'azione di Milinkovic-Savic e Parolo, lasciando Luis Alberto libero di svariare dietro a Immobile. Un modulo che, per tutto il primo tempo, si rispecchia in una Lazio perlopiù difensiva, che cerca di assorbire gli attacchi giallorossi e di ripartire in contropiede. La Roma però gioca meglio, tiene il pallone e risponde con una manovra paziente alla tattica “corazza” dei rivali, costruendo pure qualche occasione: la prima se la crea Nainggolan, con un sombrero su Levia e un sinistro al volo che termina alto; la seconda porta la firma di Dzeko che, con una torsione complicatissima, sfiora il palo alla sinistra di Strakosha con un colpo di testa su cross di Perotti. Il bosniaco fa un lavoro enorme, svariando su tutto il fronte offensivo e facendo da raccordo fra centrocampo ed esterni. A metà frazione è proprio Dzeko a chiamare Strakosha all'intervento, con una girata che trova i pugni dell'estremo difensore albanese. L'auspicato contropiede alla Lazio non riesce praticamente mai.

Uno-due micidiale

Nella ripresa la Roma parte subito forte: passano solo 4' e Bastos stende con le cattive il grande ex, Kolarov, al termine di una serpentina in area e spedendo Perotti dal dischetto per il solito rigore-moviola che non lascia scampo a Strakosha. Il gol è una manna per la Roma che replica 4 minuti dopo: errore ancora di Bastos che si fa soffiare il pallone da Perotti, con l'argentino che arma il destro in diagonale di Nainggolan che stende la Lazio per la seconda volta. L'uno-due dei giallorossi fa girare la testa alla banda di Inzaghi: il tecnico manda subito dentro Nani e Lukaku, guadagnando qualche metro. L'inoperoso Alisson, al 27', non esce nell'area piccola su cross del portoghese, costringendo Manolas a un intervento poco ortodosso per mettere il pallone in angolo: il greco colpisce con il braccio, il var lo vede e Immobile riapre tutto dagli 11 metri. Il forcing finale dei biancocelsti, però, è furioso ma poco lucido: l'estremo difensore brasiliano, dalla rete numero 15 in campionato dell'attaccante azzurro, non corre più veri pericoli e con lui nemmeno la Roma. Di Francesco fa suo il suo primo derby da allenatore (quinta vittoria di fila in campionato), superando Inzaghi in classifica e cominciando finalmente a scorgere le prime posizioni.