Rojo al fotofinish, l'Argentina agli ottavi

Brutta e disorganizzata ma comunque agli ottavi: l'Argentina ce la fa, batte la Nigeria e stacca il pass per la fase successiva del Mondiale russo, centrando una qualificazione che, a vederla da fuori, ha quasi del clamoroso. L'Abiceleste soffre, va in vantaggio ma, come accaduto anche con Islanda e Croazia, si disunisce dopo la rete avversaria e arranca su un possesso palla sterile e folate offensive a corrente alterna. Poi, quando meno te l'aspetti e con le Super Aquile già quasi a festeggiare gli ottavi di finale, sbuca il destro vincente di Rojo, appena una decina di presenze stagionali con lo United, a ribaltare lo scenario e a spedire la Seleccion al turno successivo, dove ad attenderla c'è già la Francia. Inutile dire che coi Bleus a Sampaoli servirà ben altro di quanto visto in queste tre uscite.

Messi, paura e poi Rojo

Stecca epica all'esordio con l'Islanda, k.o. tecnico contro la Croazia e successo strappato coi denti alla Nigeria… Il girone eliminatorio dell'Argentina è facilmente riassumibile, considerando che tutte e tre le partite, risultato a parte, hanno mostrato una nazionale pressoché speculare: poco compatta, carente in molte zone del campo e, soprattutto, priva di idee. Manca una mente pensante in mezzo al campo, anche se con Banega qualcosa in più si è visto, manca, strano a dirsi, un bomber nonostante la presenza in squadra di gente come Higuain, Aguero e Dybala per non citare Messi, manca un'intesa fra la linea difensiva e anche un leader (Fazio ancora fuori). Insomma, manca tanto ma l'Albiceleste va agli ottavi: merito di un gran gol di Messi in apertura (cioccolatino di Banega in profondità, controllo di coscia e destro a incrociare sul secondo palo) e della zampata di Rojo nel finale, quando la catastrofe sembrava in procinto di materializzarsi. In mezzo, un pareggio che stava per costare carissimo ai sudamericani: quello di Moses dal dischetto (ingenuità di Mascherano su Balogun) che, oltre a regalare il pari provvisorio alla Nigeria, ha mandato la Seleccion e le sue punte di diamante (Di Maria, Higuain e pure Messi) letteralmente in bambola. Alla fine ci ha pensato Rojo a riscrivere la storia, a mandare a casa la quarta africana su cinque e a regalare un classico mondiale già agli ottavi.

Islanda fuori, Croazia fa en-plein

Insieme alla Nigeria, al solito tanto volenterosa quanto evanescente, a casa ci torna l'Islanda. Il miracolo europeo, pure annusato dopo il pareggio all'esordio con l'Argentina (non poi così miracoloso a giudicare dagli altri due match dell'Albiceleste), non si ripete e gli Strákarnir okkar sono costretti a fare le valigie, salutando un Mondiale che avrebbero forse voluto assaporare ancora per qualche giorno. Il k.o. con la Croazia (2-1) vale solo per le statistiche vista la vittoria dei sudamericani sugli africani. E pensare che, fino a 3' dalla fine, gli islandesi avrebbero ancora potuto ottenere una clamorosa qualificazione, con l'1-1 provvisorio coi croati e il medesimo risultato nell'altra sfida del girone. A scrivere la parola “fine” al sogno nordico (assieme al gol-partita di Rojo) ci ha pensato Perisic che, dopo le reti di Badelj e Sigurdsson, ha permesso ai suoi di chiudere a punteggio pieno il Gruppo C. All'Islanda vanno solo applausi.