Napoli avanti col brivido, l'Inter è fuori

Perdono entrambe, Napoli e Inter, ma con esiti decisamente differenti: i partenopei incassano una brutta sconfitta a Salisburgo (3-1) ma lo 0-3 dell'andata è bastato per accedere ai quarti di finale; va peggio all'Inter di Luciano Spalletti che, dopo aver chiuso il primo match sullo 0-0 a Francoforte, perdono in casa 1-0 contro l'Eintracht uscendo anzitempo dall'Europa League. L'ennesima delusione per un'annata partita con tante (forse troppe) aspettative e con un caso Icardi che continua inevitabilmente a rendere inquieto l'ambiente. Il risultato è che i nerazzurri sono fuori da una competizione nella quale arrivare in fondo non era impossibile, mentre gli azzurri di Ancelotti avranno il dovere di interrogarsi su cosa non ha funzionato questa sera.

Salisburgo-Napoli 3-1

Sembrava tutto facile per i partenopei, bravi a mettere nel sacco tre reti all'andata contro gli austriaci, meno nel difendere il risultato nel catino della Red Bull Arena. Il Napoli attuale non è di certo il più brillante, vuoi per stop forzati (difesa completamente incerottata con l'inedita coppia centrale Chiriches-Luperto) o per il fisiologico sconforto per l'ennesima annata trascorsa all'ombra di una Juventus che viaggia al galoppo: a Reggio Emilia era arrivato il pari con il Sassuolo, a Salisburgo va in scena la versione horror della gara di andata, con i tifosi a benedire il gol in apertura di Milik che vanifica l'impresa degli austriaci, bravi a crederci sempre e, alla fine, meritevoli vincitori del match nonostante l'eliminazione. Ancelotti dovrà lavorare sul gruppo e analizzare le ragioni delle reti di Dabbur, Gulbrandsen e Leotgeb, quelle che per poco non sono costate molto.

Inter-Eintracht 0-1

C'è confusione in casa Inter e il match con l'Eintracht lo dice chiaro e tondo: squadra con poche idee, gioco latitante e qualche grana di troppo che non aiuta, né la squadra né il suo tecnico, Spalletti, sempre di più in discussione. A San Siro si consuma uno psicodramma quando, dopo appena 6', il retropassaggio errato di De Vrij spiana la strada a Jovic, glaciale nel presentarsi davanti Handanovic e scavalcandolo con un tocco sotto. Un gol che ha tagliato le gambe ai nerazzurri, costretti a inseguire per segnarne due ma, di fatto, mai in partita. Come del resto non lo sono mai stati nell'arco di 180'  quasi tutti a marca asutriaca. E la curva contesta.