Mondiali di Budapest, Detti e il tabù sfatato: “Bello il bronzo. Ora gli 800”

Ce l’ha fatta Gabriele Detti. Il bronzo conquistato ai Mondiali di Budapest nei 400 stile libero ha finalmente consentito al nuotatore livornese di sfatare il tabù mundial e portarsi a casa la prima medaglia in una competizione iridata: “Sono abbastanza contento, la medaglia era quello che volevo. Non ho gareggiato per il tempo”. Questo il commento a caldo dello stileliberista, amico e compagno d’allenamento di Gregorio Paltrinieri, con il quale aveva condiviso il podio-doppietta dei Giochi Olimpici di Rio, nei 1500 stile. Anche il quel caso fu bronzo (il secondo in quell’Olimpiade) ma, dopo le recenti delusioni, l’obiettivo forte di Detti era proprio ottenere una medaglia, senza guardare troppo al cinese Sun, primo classificato: “Sun è stato impressionante, non so davvero come faccia. La lotta con Horton? Non ne avevo più…”. Il riferimento è al duello con l’argento ingaggiato fino alle ultime bracciate con l’australiano, alla fine arrivato al secondo posto: “Ho attaccato Horton negli ultimi 50 metri ma avevo finito la benzina. Sun Yang oggi non l’avrei mai raggiunto”.

Detti, obiettivo 800

Non c’è tempo, però, per pensare troppo ai risultati ottenuti e lo sguardo di Detti è già puntato agli 800, obiettivo più che concreto per il nuotatore azzurro che, di nuovo, se la vedrà con Sun Yang. Se l’attacco nei 400 sarebbe stato impossibile, il discorso potrebbe essere diverso su una distanza più lunga: a Rio, il cinese non partecipò a 1500 che videro l’imposizione di Paltrinieri ma si presenta da tre volte iridato all’appuntamento di Budapest.

Sjostrom-record

E, se la soddisfazione di Detti è legittima per un bronzo che vale molto, è decisamente importante anche il risultato ottenuto da Sarah Sjostrom nella 4×100 stile libero: la fuoriclasse svedese, oro a Rio nei 100 farfalla, si è imposta con un tempo pazzesco di 51”71, polverizzando il record di Cate Campbell che, il 2 luglio 2016 al Grand Prix di Brisbane, aveva nuotato i 100 in 52”06. Sjostrom è la prima donna a infrangere il muro dei 52 secondi, stabilendo un primato assoluto che, però, non è servito alla squadra svedese per ottenere un posto di rilievo nella staffetta: la 4×100 è andata agli Stati Uniti di Katy Ledecky, primi davanti all’Australia e ai Paesi Bassi. Solo quarta la Svezia.