Marea Rossa per Leclerc: Monza è sua

No, non è una vittoria come le altre quella di Charles Leclerc. Perché a Monza la Ferrari non vinceva da nove anni, perché il monegasco centra il secondo successo di fila (scavalcando Vettel in classifica) e, soprattutto, vince tenendosi dietro sia Hamilton che Bottas, per il primo weekend in cui, veramente, non ce n'era per nessuno, nemmeno per le Mercedes. Leclerc è forte e Monza lo ha confermato in ogni aspetto: dalla tenuta in gara, dalla strategia (che stavolta il team non gli rimprovera di aver disatteso) e dalla capacità di tenere la testa della corsa dall'inizio alla fine, resistendo con maestria agli attacchi delle Frecce d'argento, assestando qualche colpo al limite del regolamento (con tanto di richiami dalla commissione di gara) dando prova di essere pilota vero, anche duro quando serve. Un'apoteosi rossa come quella che lo ha atteso al podio non si vedeva da tempo e nemmeno il naufragio di Vettel (13esimo) riesce a oscurare la stella di Monaco che ha appena iniziato a brillare.

Disastro Vettel

Leclerc regala alla Ferrari il più bel weekend da diversi anni a questa parte. E non solo per il trionfo finale. Il monegasco conduce una gara fantastica, parte bene e resta davanti tutto il tempo, nonostante un paio di errori li commetta. Non grosso come quello che combina Vettel al giro 6, quando si trovava al quarto posto con tutta l'intenzione (almeno in apparenza) di volersi andare a prendere l'accoppiata Mercedes davanti a lui. Testacoda improvviso, da solo, come improvviso è il rientro in pista, talmente repentino da centrare in pieno la Racing Point di Lance Stroll. Risultato, una penalità (10'' di stop and go) e un tredicesimo posto da horror per una domenica di gioia come quella della Ferrari. Ma la gara ha riservato anche qualche soddisfazione al pubblico di casa, come il decimo posto di Antonio Giovinazzi e dalla sua Alfa (piazzata davanti alla McLaren di Norris).

Idolo di casa

Il protagonista assoluto, però, mentre la corsa si svolgeva fino al traguardo, è sempre stato Charles Leclerc. Bravo a rimediare a un paio di svarioni (uno dei quali, quando taglia la Prima variante, che poteva portare una penalità) e ad approfittare del doppiaggio a Gasly, che anticipa lasciando Bottas dietro di due decimi, ormai irrecuperabili a quel punto della gara. Sufficienti però a regalare a Leclerc il suo secondo trionfo in Ferrari. Il primo da idolo del Cavallino.