Lorenzo da favola allo Zeltweg, Marquez domato

Sarà probabilmente inutile a questo punto ma, visto il Lorenzo che sfreccia sullo Zeltweg in sella alla Desmosedici, i rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato fra il maiorchino e la Ducati aumentano a dismisura. Lo spagnolo vince anche il Gp d'Austria, fornendo una prestazione sontuosa ai danni di un Marc Marquez che, fino all'ultimo, ha provato strenuamente a difendere la prima piazza mantenuta senza troppi affanni fino a metà gara, tallonato senza grandi patemi dalle due Ducati. Questo prima che l'ex campione del mondo decidesse di rompere gli indugi, dando vita a un duello senza esclusione di colpi con il connazionale e guadagnandosi, alla fine, la sua terza vittoria stagionale davanti a Marquez e Dovizioso, sfortunato nel restare di fatto autoescluso dalla lotta finale per evitare di finire a terra durante la bagarre per la prima piazza.

Battaglia in staccata

Evidentemente dopo l'annuncio dell'addio a Borgo Panigale qualcosa deve essere accaduto. Lorenzo è tornato a fare Lorenzo, archiviando di colpo tutte le difficoltà di adattamento alla Desmo e ritornando quello di sempre, elegante e sfrontato, deciso e pirotecnico, tra sorpassi azzardati e staccate micidiali. Nel Gp austriaco il maiorchino sfrutta tutto quello che può sfruttare della propria moto, lasciando a Marquez l'illusione di una gara tranquilla per poi affondare il colpo nei 10 giri finali, regalando un inatteso pomeriggio di emozioni a Spielberg. Peccato per Andrea Dovizioso, in lotta col compagno di squadra per quasi tutta la gara e, per un attimo, persino ingolosito dalla possibilità di approfittare dell'attacco di Lorenzo al leader della corsa. La frenata, però, non sorride al vicecampione del mondo che, per evitare il contatto con la posteriore di Marquez, deve defilarsi e allargarsi sul cemento per non cadere, lasciando ai due di testa la fuga e la battaglia finale. Scontro che, infine, sorride al maiorchino dopo un paio di controsorpassi al cardiopalma con la Ducati che, però, oggi ne aveva semplicemente di più.

Gli inseguitori

Parte 14esimo ma si toglie la soddisfazione di un ottimo sesto posto Valentino Rossi, in lotta con Rins per quasi tutta la seconda parte di gara ma, infine, premiato dal sorpasso a un paio di tornate dalla fine. Meglio di lui fanno Petrucci (5°) e Crutchlow (4°), i piazzamenti dei quali non sono mai stati in discussione, così come le prime tre piazze, consdierando il divario abissale col resto del gruppo mantenuto per praticamente tutta la corsa. La forbice tra Marquez e gli altri è ancora ampia ma, con 8 gare tutte da disputare, la Ducati potrebbe ancora dire la sua.