Lance Armstrong patteggia per 5 milioni

Non ci sarà alcun processo per Lance Armstrong: l'ex ciclista statunitense ha infatti patteggiato per cinque milioni di dollari le pendenze con il governo federale americano, estinguendo in questo modo le accuse di illecito e doping e risparmiandosi il clamore mediatico che la sua presenza in aula avrebbe certamente portato. Il caso Armstrong esplose con violenza nel 2012, quando il texano era ancora un'icona per gli appassionati di ciclismo, re incontrastato del Tour de France dal 1999 al 2005: sette anni di trionfo indiscusso basato, però, su presupposti tutt'altro che sportivi o di allenamento. Sei anni fa, l'ex compagno di squadra Floyd Landis aveva accusato il suo collega di aver utilizzato i soldi dello sponsor Us Postal in modo illecito. Di lì, la faccenda passò in mano alla United States Anti-doping agency (Usada) la quale, nel corso della sua inchiesta, sostenne di aver ottenuto prove schiaccianti del sistematico uso di sostanze dopanti del campione texano (tra queste eritropoietina), disponendone la squalifica a vita.

La revoca delle vittorie

Con l'intervento dell'Unione ciclistica internazionale il 22 ottobre 2012 e quello del Cio, il 17 gennaio 2013, Armstrong perde non solo credibilità e fiducia, assestando un colpo immane all'immagine del ciclismo nel mondo, ma anche i titoli fin lì conquistati: via i sette Tour di fila, tutte le vittorie di tappa dal 1998 in poi e anche il bronzo olimpico a cronometro ottenuto a Sydney 2000. Un vero e proprio sistema doping smascherato, con lo stesso Armstrong costretto ad ammettere tutto in diretta televisiva durante una conferenza stampa che ha segnato un punto di non ritorno per il mondo della bicicletta che, in lui, aveva visto l'incarnazione di un fuoriclasse capace di spazzare via chiunque dalla corsa francese, andando a prendersela per sette volte di fila.

Armstrong: “Sono felice”

La vicenda avrebbe potuto concludersi in molti modi, alcuni dei quali piuttosto spiacevoli per l'ex ciclista: il rischio era di un risarcimento di 100 milioni di dollari al governo federale, con addirittura il 25% all'accusatore Landis. Niente di tutto questo: il patteggiamento di 5 milioni (al suo ex compagno di squadra ne andranno 1,65 per le spese processuali) ha consentito a Lance di mettere un punto all'intera questione, una delle più delicate e dolorose che lo sport ricordi, per poter ricominciare una nuova vita. “Sono molto felice – ha scritto in un comunicato – e ora posso tornare alla mia vita. Posso finalmente guardare avanti. Ho tantissime cose da fare, ci sono i cinque figli, mia moglie, tanti progetti eccitanti di libri e film, il mio impegno come sopravvissuto al cancro, e la mia passione per gli sport e la competizione. C’è tanto davanti a me”.