La Viola espugna Udine, nel segno di Davide

Udinese-Fiorentina, un mese dopo: i Viola tornano in Friuli 29 giorni dopo la tragica scomparsa del loro capitano, Davide Astori, deceduto improvvisamente proprio alla vigilia del match contro i bianconeri. Una tragedia che aveva spinto la Federazione a rinviare tutte le partite in programma quel giorno, fino a oggi, giorno del recupero. Va da sé che quella del Friuli non può essere una partita come le altre per la Fiorentina, ancora profondamente scossa dal lutto che l'ha colpita ma, comunque, in grado di regalare ai suoi tifosi un'altra vittoria, la quinta consecutiva, un altro successo da dedicare al proprio capitano. A farne le spese è una Udinese in crisi nera che, con quella rimediata da Chiesa e compagni, tocca quota 7 k.o. di fila. Negli altri due recuperi, successi per le due genovesi, con la Samp che supera l'Atalanta a Bergamo (1-2) e il Genoa che batte il Cagliari a Marassi al fotofinish con il risultato di 2-1.

Fiorentina forza 2

Al minuto 13, come accaduto già nelle giornate scorse, il pubblico di fede Viola applaude in ricordo del suo capitano, innamorato di quel numero come lo era di Firenze. Ma a Udine non è una partita normale, non può esserlo: forse per questo la Fiorentina decide di metterci tutta se stessa, anche più del solito, per portarsi a casa i tre punti. Per onorare Davide, certo, ma anche per rilanciare quelle ambizioni europee nelle quali lo stesso numero 13 credeva possibili. E allora la resistenza dell'Udinese, in serissima difficoltà, dura solo 29': Falcinelli inventa per Chiesa, dribbling secco su Pezzella che lo stende provocando il rigore che Veretout trasforma per lo 0-1. Il francese è il primo giocatore, in questa stagione, a battere i friulani dagli 11 metri (tutti falliti i precedenti 4 rigori subiti). Il gol dà fiducia ai toscani che riescono a dominare senza troppi problemi lo sterile gioco dei padroni di casa, con Falcinelli che ha anche modo di divorarsi una rete fatta. Nella ripresa il copione cambia di poco: ci prova Jankto con un bel tiro a giro di sinistro neutralizzato da Sportiello ma è ancora Bizzarri che deve arrendersi, stavolta alla prova di forza del Cholito Simeone, subentrato nella seconda frazione. L'ex Genoa resiste a una carica al limite dell'area e, di destro, batte il portiere bianconero per il 2-0 che chiude i conti e regala ai Viola il quinto successo di fila.

Successi genovesi

Esultano entrambe le sponde di Genova, impegnate nel recupero della 27esima di A con Atalanta e Cagliari. A trovare i bergamaschi ci va la Sampdoria di Giampaolo, in piena crisi di risultati ma in grado di espugnare il difficilissimo campo orobico dopo aver rimediato tre k.o. di fila nelle ultime tre: i blucerchiati aprono i conti con Caprari, bravo e lesto ad approfittare di uno svarione difensivo di Toloi. Il difensore ex Roma, però, si fa perdonare risolvendo in rete una mischia furibonda in area di rigore. Ma il festival dell'errore atalantino prosegue con Haas che, azzardando un retropassaggio, manda in porta Duvan Zapata bravissimo a scavalcare Berisha in uscita con un tocco sotto di giustezza. Non è stato un tocco di fino ma decisamente una gran giocata, invece, quella realizzata da Medeiros al 90esimo della sfida fra Genoa e Cagliari. A sbloccare il risultato è stato proprio il Grifone, grazie al primo centro in campionato su azione di Gianluca Lapadula, pronto a girare di testa in rete su cross di Hiljemark. L'ingenuità di Zukanovic che trattiene Faragò in area, consente a Barella di pareggiare i conti dal dischetto, indirizzando la partita verso quello che sarebbe stato probabilmente un giusto pareggio. Non era d'accordo il giovane centrocampista portoghese che, all'ultimo minuto, raccoglie una respinta corta e lascia partire un mancino a giro dal limite davvero di alta scuola. E che, purtroppo per Lopez, rispedisce il Cagliari a casa senza nemmeno un punto.