La Samp vince il “Derby della Lanterna”, il Crotone stende il Bologna

Gli anticipi della 12ma giornata di Serie A regalano grandi emozioni e piacevoli sorprese. In serata, la Sampdoria conquista il “Derby della Lanterna”: al Marassi il Genoa si arrende 0-2, abbattuto dalle reti segnate da Ramirez, al 24' del primo tempo, e da Quagliarella, al 39' della ripresa. La squadra di Juric è ferma a quota 6 punti in campionato dopo dodici partite: è crisi. Sorride invece Giampaolo che festeggia la quarta vittoria nelle ultime cinque gare. Nel pomeriggio, il Crotone espugna il Dall'Ara. La doppietta, la prima in Serie A, di Budimir e un rigore di Trotta regalano ai calabresi tre punti. Agli emiliani non basta Verdi, che trasforma due punizioni nella stessa partita, una di destro e una di sinistro.

Il derby di Genova

Sotto la pioggia di Marassi, il primo tempo scorre equilibrato. Entrambe le squadre provano ad alzare il baricentro appena ne hanno l'opportunità e anche le potenziali occasioni sono in equilibrio: ci prova Lapadula dopo pochi secondi senza inquadrare la porta, risponde subito Praet con un destro debole e centrale dalla distanza. La prima vera chance capita al 19' sui piedi dell'attaccante del Genoa ed ex Milan: l'assist di Taarabt è perfetto, Lapadula scatta in posizione regolare ma si complica la vita con una mezza rovesciata difficile e il pallone si perde sul fondo. Gol sbagliato, gol subito: al 24' la squadra di Juric si addormenta sul rinvio di Viviano, Ramirez beffa Zukanovic e sfrutta al meglio la sponda aerea di Zapata superando Perin in uscita. La rete del vantaggio dà grande fiducia alla Sampdoria, che per diversi minuti diventa padrona del campo (55% di possesso palla nel primo tempo) pur senza riuscire a impensierire Perin. Il Genoa perde un po' di campo, ma al 30' riesce comunque a costruire la grande occasione per pareggiare: sul cross di Laxalt la difesa doriana dimentica Rosi, che stoppa male e poi conclude con forza colpendo la parte alta della traversa. Il primo tempo finisce così, con la Sampdoria avanti 1-0, e la ripresa comincia con gli stessi ventidue uomini in campo. Dopo appena otto minuti, Juric capisce però che serve qualcosa dalla panchina e inserisce Lazovic per Rosi. Come nel primo tempo l'equilibrio regna sovrano e viene spezzato solo da errori individuali. Clamoroso quello commesso da Rossettini al 56', un retropassaggio corto sul quale si avventa Quagliarella, che salta Perin ma non riesce a inquadrare la porta. Dall'altra parte Rigoni ha un'ottima chance per pareggiare sul preciso cross del solito Laxalt, ma il suo colpo di testa finisce di poco sopra la traversa. Botta e risposta in pochi secondi anche al 65': da una parte Barreto conclude debolmente da ottima posizione, dall'altra Viviano anticipa di poco Rigoni sul pericoloso cross di Taarabt. Per cercare il pareggio Juric manda in campo anche Pandev al posto di Rigoni e negli ultimi venti minuti il Genoa si riversa nella metà campo avversaria. Lapadula ha qualche buona opportunità ma non è preciso. E allora dall'altra parte Quagliarella chiude i giochi al minuto 84, sfruttando al meglio l'assist dalla destra di Zapata. Festeggia la Samp che si gode il sesto posto in classifica.

Quagliarella: “Questa Samp non si pone limiti”

“Un gol in questo derby mi mancava: l'atmosfera qui è magnifica. È stato una bella partita, combattuta da entrambe le squadre. Noi non ci poniamo obiettivi e limiti: siamo a inizio novembre, dobbiamo semplicemente continuare a mettere punti in cascina''. Così ai microfoni di Premium Sport Fabio Quagliarella commenta la vittoria della Sampdoria nel derby di Genova. ''Se do ancora uno sguardo alle convocazioni della Nazionale? Non lo do più perché so già chi convoca diciamo 'largo ai giovani', anche se non sono da meno''.

Ferrero: “Vincere è una 'roba' indescrivibile” 

“Sono molto felice perché in questa città vincere un derby è una roba indescrivibile”. Massimo Ferrero non trattiene la gioia negli spogliatoi dopo il terzo derby vinto consecutivamente in Serie A, come non accadeva alla Sampdoria dagli anni '50. Il presidente blucerchiato non nasconde i riti scaramantici: “Oggi abbiamo fatto una grande partita e anche loro. Posso dire che ho unito il sacro e il profano (mostra un cornino rosso e una medaglietta raffigurante la croce, ndr.) e ho sofferto per tutti i novanta minuti”.

Bologna vs Crotone

Il Bologna ritrova dal primo minuto Palacio, che guida l'attacco con il supporto di Verdi e Di Francesco. Ospiti con Budimir e Trotta in avanti. Primo tempo diventente e giocato a ritmi alti dalle due squadre. Bologna arrembante in avvio, ma è del Crotone la prima occasione degna di nota con un colpo di testa di Budimir deviato in angolo da Da Costa. Con il passare dei minuti, però, la squadra di Donadoni aumenta la pressione e sfiora tre volte il vantaggio prima con Di Francesco, poi con Poli e ancora con Verdi. Nelle ultime due occasioni decisivo Cordaz con altrettante super parate. E' il preludio al pirotecnico finale di tempo. Il Bologna sblocca il risultato al 38' con una splendida punizione mancina di Verdi dal limite, non impeccabile nell'occasione Cordaz. Il Crotone reagisce e al 42' pareggia con Budimir, lesto ad anticipare Krafth e ribadire in rete un diagonale di Trotta respinto da Da Costa. Passano tre minuti e il Bologna passa di nuovo: ancora Verdi micidiale su punizione, questa volta l'attaccante rossoblu fulmina Cordaz con un destro telecomandato. Non meno emozionante la ripresa. In avvio Donadoni deve sostituire l'acciaccato Di Francesco con Krejci. Il Crotone dimostra di crederci e prima della mezzora ribalta il risultato con due gol in due minuti: al 67' l'arbitro Pasqua, con il supporto del Var, assegna un calcio di rigore per un fallo di mani in area di Krafth che Trotta trasforma con freddezza. Al 69' ancora Budimir con uno splendido sinistro al volo di prima intenzione dal limite fulmina Da Costa. Terzo centro consecutivo per il cigno di Zenica, dopo il gol con la Fiorentina. Donadoni corre ai ripari gettando nella mischia Destro al posto di Donsah e Falletti per Masina, passando ad un super offensivo 4-2-4. Nel finale i rossoblu di casa provano l'assalto con una serie di cross pericolosi dalla fasce su cui Palacio e Destro non riescono però a trovare la zampata vincente.

Donadoni: “Abbiamo perso una partita incredibile” 

“La partita persa dal Bologna ha dell'incredibile”. Così uno sconsolato Roberto Donadoni sintetizza così il 3-2 subito in casa contro il Crotone. “Nessuno ci regala niente, e stasera è stato l'esempio pratico. Se siamo bravi a capire questo si riparte, altrimenti saremo sempre qui a raccontarci delle storielle. Dobbiamo riflettere capire e imparare. Bisogna essere più bravi a sfruttare certe situazioni, essere più tranquilli e incidere di più. Non sempre Verdi può inventarsi due punizioni così, a volte i gol arrivano anche alla fine di azioni sporche, ma per sfruttarle bisogna capire che se si rimane fuori dall'area di rigore è difficile fare gol”. Nel processo di crescita della sua squadra, alla quarta sconfitta di fila, il tecnico vorrebbe “più malizia e lucidità: il calcio è fatto di cose essenziali, non di estetismi sciocchi”.

Nicola. “Il Crotone ha trovato la forza mentale”

Davide Nicola, allenatore del Crotone, esce tra gli applausi del Dall'Ara. “Siccome si parla sempre di cose poco piacevoli, mi piace sottolineare – dice – l'educazione e la sportività dello stadio. Sono soddisfatto: non avevo mai vinto a Bologna, né con Donadoni”. Tra i punti di forza, Nicola sottolinea “la crescita mentale” dei suoi, finalmente consapevoli “del campionato che stiamo facendo”. In altre parole, la scorsa stagione è stata un “giro di prova”. Nicola è contento per le prestazioni individuali, ma soprattutto del fatto “che il Crotone sta giocando da squadra”.