La Roma segna, soffre e vince: Toro domato

L'anno nuovo della Roma inizia con tre punti d'oro, di sofferenza ma di concretezza. Sotto la pioggia la Roma supera all’Olimpico il Torino (3-2). Partita dai due volti. Primo tempo nettamente dominato dai giallorossi. La sblocca Zaniolo, il migliore in assoluto, un autentico crack, un ragazzino con la testa sulle spalle ma che sulle proprie spalle si mette la Roma e la trascina verso un futuro con meno ombre. Raddoppia Kolarov, sempre nella prima frazione, trasformando un rigore provocato da Sirigu che abbatte El Shaarawy pronto alla battuta a rete. Nella ripresa quello che non ti aspetti. La Roma fallisce il terzo gol poi ne prende due in successione, prima con Rincon poi il pari di Ansaldi. Rimette le cose a posto El Shaarawy e la Roma apre l’anno “bagnando” sotto la pioggia dell’Olimpico, la prima vittoria del 2019.

Primo tempo giallorosso

Al via le formazioni sono quelle annunciate, con Mazzarri che schiera il Toro con un 3-4-3 che in fase di non possesso si trasforma in un 5-3-1-1 con l’ex Falque e Parigini a ridosso del Gallo Belotti. Rincon in mezzo e due esterni che inizialmente provano a sfondare con continuità. Roma disegnato con il solito 4-2-3-1. Davanti c’è Dzeko preferito a Schick, Under e Kluivert sugli esterni, Zaniolo trequartista. Prepotenti in mezzo Cristante e Lorenzo Pellegrini, mentre dietro torna Manolas al centro della difesa in coppia con Fazio, il confermato Karsdorp a destra, Kolarov a sinistra. Inizia meglio il Toro che prova a spingere con decisione, Roma che attende e che fatica a trovare le misure. Purtroppo la partita di Under dura pochi giri di lancette. Si ferma al primo affondo, problemi muscolari, e dentro El Shaarawy che si posizione a sinistra, con Kluivert spostato sul versante opposto. Questione di minuti, il tempo di prendere le misure all’avversario e la Roma prende in mano il boccino del gioco. Il vantaggio romanista è una perla di Zaniolo che prima di vede respingere da Sirigu una conclusione a botta sicura, poi l’ex interista la riprende da terra, l’addomestica col destro e di sinistro fa una cosa pazzesca: 1-0 Roma e stadio ai piedi di Zaniolo. La Roma dilaga sul piano del gioco. Zaniolo disegna che è una bellezza. Cristante e Pellegrini lo sostengono in una mediana che non fa respirare il Toro. Le occasioni non mancano ma la Roma non monetizza. Il raddoppio però è nell’aria e arriva poco dopo la mezz’ora grazie ad una percussione di Karsdorp che vede l’inserimento di El Shaarawy che si presenta solo davanti a Sirigu che gli frana addosso. Rigore netto senza bisogno del var. Dal dischetto Kolarov la piazza con la forza dei nervi distesi. Potrebbe dilagare anche nel punteggio la Roma, ma i giallorossi non graffiano e rischiano in pieno recupero, ma la conclusione di Iago Falque, lasciato colpevolmente solo, bacia il palo e finisce sul fondo.

Pari, poi il Faraone

La Roma vuole chiudere il conto e a inizio ripresa l’occasione d’oro capita sui piedi di Dzeko che si fa ipnotizzare da Sirigu al momento della conclusione. E dal possibile 3-0 al 2-1 è un battito di ciglia. Flipper in area giallorossa, palla a Rincon che d’esterno la piazza dove Olsen non può arrivare. Mazzarri carica il Toro, toglie Falque per inserire Zaza che è punta di ruolo e dare peso alla prima linea. La Roma continua a sprecare e il Toro la punisce con un destro al volo di Ansaldi che Olsen neppure vede partire: 2-2 e tutto da rifare all’Olimpico. Kluivert appare la catena debole della prima linea giallorossa e Di Francesco lo cambia inserendo Schick. E proprio da una palla recuperato dal ragazzo ceco, nasce il nuovo vantaggio giallorosso. Schick recupera e controlla una palla sulla destra, vede a rimorchio Cristante che solo ha il tempo di alzare la testa e premiare l’inserimento di El Shaarawy che sbuca alle spalle dei difensori del Torino e la piazza dove Sirigu non può arrivare. Ma che partita all’Olimpico: 3-2 Roma con meno di venti minuti da giocare mentre sull’Olimpico continua a piovere con insistenza. Fuori Karsdorp, buona prova per lui, dentro Santon quando i minuti da giocare solo appena dieci più recupero. Ma le emozioni non sono certo finite. Belotti di controbalzo spedisce alto fallendo una ripartenza veloce granata. Ci prova il Torino nel finale, ma anche i quattro di recupero servono solo a certificare la vittoria romanista con i giallorossi ritornati padroni del campo. Qualche amnesia a inizio ripresa che ha permesso al Torino di fare la voce grossa e mettere paura alla Roma che ha avuto il pregio di non scomporsi per andarsi a prendere una vittoria fondamentale nella rincorsa al quarto posto.