La Roma punisce Nainggolan: non convocato

Anno nuovo, vita… beh, quello lo scopriremo solo giocando. Va in onda la prima di ritorno e dopo aver “scollinato” il massimo campionato di calcio si scopre meno incerto di quanto si potesse pensare una mesata fa quando l'equilibrio sembrava farla da padrone con sei/sette squadre nello spazio di un fazzoletto. In testa c'è il Napoli campione d'Inverno, primato che vale, ma fino ad un certo punto perché non sempre chi vira per primo al giro di boa si ritrova in testa a fine stagione. Chiedere per informazione agli stessi partenopei che tre anni fa girarono davanti a tutti per essere poi sorpassati e staccati dalla seconda. Che oggi come allora è la Juventus. Sei titoli negli ultimi sei anni e ancora tanta fame. Non è ancora sazia la Vecchia Signora del pallone e lo ha dimostrato anche in Coppa. Delle quattro in ordine di apparizione delle squadre di testa, è l'unica a non aver lasciato la Coppa Italia. Ma questa è un'altra storia, sebbene legata a filo doppio da un presente che dice che la Juve è e resta la più titolata per arrivare a braccia alzate al traguardo.

Gli anticipi

La Juve sarà l'ultima a chiudere il week end che inizia nel pomeriggio con Chievo-Udinese, con i friulani in prepotente risalita (cinque vittorie consecutive) e il tecnico clivense Maran a rischio, e prosegue stasera al Franchi con Fiorentina-Inter, la voglia dei Viola di mettere il bavaglio ad una grande, l'ultima occasione per l'Inter per non uscire fuori dalla corsa allo scudetto. Vero che la stagione è lunga ma è altresì vero che perdere troppo terreno dalle battistrada potrebbe rappresentare una corsa ad handicap troppo pesante per la squadra di Spalletti che, non lo dice, ma spera nel…”miracolo” del mercato di gennaio per ridare linfa ad un organico a corto di fiato. Sabatini, ds interista, segue Pastore, suo vecchio pallino, e Mkhirayan, in uscita dallo United: potrebbero essere gli innesti giusti. Ma intanto deve cominciare a ritornare a correre già da Firenze, altrimenti, arrivederci ai suonatori.

Napoli: gli obiettivi

Domani il resto di una giornata che sulla carta non dovrebbe modificare l'assetto della classifica, con i campioni d'Inverno di Sarri che ospitano al San Paolo il Verona (d'obbligo i tre punti) ma con il tecnico toscano che spera che le parole del presidente siano solo di facciata e che oltre Inglese dal Chievo arrivino pezzi pregiati per arrivare fino in fondo. A Giuntoli, ds azzurro, e allo stesso Sarri, piacciono Politano (in verità lo cerca mezza serie A), Ciciretti della vicina Benevento e Verdi.

Caso Nainggolan

La Roma vuole tornare a correre. Dopo i pari con Genoa, Chievo e Sassuolo, ha scoperto che la vetta è più lontana di quanto potesse immaginare. Ospita alle 18 di domani l'Atalanta che in Coppa ha fatto fuori il Napoli e che all'Olimpico vuole vendicare la sconfitta dell'andata. Sul cielo di Roma, domina la scena il caso Nainggolan: quel video di Capodanno tra sigarette, alcol e bestemmie che hanno indignato l'opinione pubblica. Lo staff giallorosso si interroga: il belga è un punto fisso dello scacchiere giallorosso, una pedina inamovibile, ma Monchi ha fatto capire che certe bravate non sono più tollerate. Si parla di maxi offerte dalla Cina, senza dimenticare che anche in Italia ha molti estimatori. Il tentativo di prendere Barella dal Cagliari potrebbe essere letto in quest'ottica anche se appare utopistico pensare ad una Roma senza il suo guerriero. Che tuttavia per la partita di domani non è stato convocato. Poco fa l'annuncio di Di Francesco in conferenza stampa: “Certi errori non sono accettabili, chi sbaglia pagherà allo stesso modo”. Sul piede di partenza c'è Bruno Peres che poco ha convinto nella Roma. Galatasaray e Benfica si stanno informando e di sicuro il brasiliano partirà in questa sessione di mercato. Chi vuole continuare a sognare è la Lazio che ricomincia da Ferrara, contro quella Spal che all'andata impose il pari ai biancocelesti all'Olimpico. Ma la Lazio non  vuole fermarsi, il quarto posto è vicino e Inzaghi non vuole farselo sfuggire. Ha già preso Caceres per rafforzare la retroguardia, con Tare vigile per dare un ulteriore colpo in canna a Inzaghi per meglio poter calare le sue carte nel 2018.

Esordio di Mazzarri, Doveri sospeso

Per il resto c'è attesa per vedere il Milan che torna a San Siro contro il Crotone, con Gattuso che chiede tre punti per poter preparare al meglio la ripartenza dopo la sosta. E attesa anche per vedere Mazzarri alla prima sulla panchina del Torino dopo l'esonero di Mihajlovic che avrà pure protestato in maniera esagerata ma che ha avuto nell'Aia l'assist ideale per confermare che la sua sparata non era campata in aria, visto che l'arbitro Doveri è stato sospeso per il grave errore nel derby che ha poi portato al 2-0 juventino. I granata ospitano il Bologna domani alle 12.30 e naturalmente l'imperativo è portare in dote i primi tre punti della sua gestione. Infine Genoa-Sassuolo e Benevento-Sampdoria, altre due sfide da seguire con attenzione, soprattutto i campani vogliosi di continuare a credere nella salvezza.

La Juve in Sardegna

La Juve, dopo il 2-0 in Coppa al Toro, chiuderà la giornata di domani, in trasferta alla Sardegna Arena di Cagliari, contro un undici, quello isolano, che in casa sa farsi valere, ma che appare troppo distante nella qualità e negli uomini dai campioni d'Italia. Juve attivissima sul mercato. Mentre Pjaca andrà in prestito in Germania allo Schalke 04, il ds Paratici ha in mano Emre Can del Liverpool. Arriverà il prossimo anno, ma la dirigenza bianconera è pronta a fare un sacrificio per portarlo subito alla corte di Allegri: c'è già l'accordo per giugno con contratto di cinque anni. Paratici e Marotta sono alla finestra, senza fare follie ma pronti, qualora capitasse l'occasione a rinforzare un organico già di grandissima qualità.

Il mercato estero

A giorni entrerà nel vivo il mercato dove non terrà banco solo quello di casa nostra. Grandi manovre anche all'estero. Ancora incerto il futuro di Ancelotti visto che al Chelsea il prossimo anno potrebbe sedere Diego Simeone che quest'anno chiuderà la sua avventura all'Atletico, mentre Antonio Conte (che piace al Milan) è in cima alla lista dei desideri del Psg. Il club parigino, per invogliare il tecnico italiano, è pronto a fare un'offerta faraonica al Real per strappare Cristiano Ronaldo (a Madrid come conguaglio arriverebbe Cavani). Barcellona in pressing su Coutinho del Liverpool: alzata l'offerta a 160 milioni e stavolta si potrebbe anche fare anche se l'indipendenza catalana potrebbe portare Messi lontano dal Camp Nou. C'è infatti una clausola che spaventa il Barça qualora si arrivasse all'indipendenza: in quel caso Messi è libero di scegliere la prossima destinazione. Fantamercato o fantacalcio? Visto come è data questa estate con Neymar, mai dire mai.