La Roma cade a Parma: Cagliari e Lazio terze

La Roma rimane a Monchengladbach, perde anche a Parma. Finisce 2-0 per effetto dei gol di Sprocati e Cornelius che nella ripresa fanno festa e spediscono all'inferno una Roma impalpabile nella prima frazione. Parma avanti nel momento migliore dei giallorossi poi, l'assalto finale e poi, in controgioco e in pieno recupero, il raddoppio del Parma. Sconfitta pesante per la Roma che perde il terzo posto, occupato stasera dalla Lazio e dal sorprendente Cagliari. Una Roma stanca. E si è visto. D'Aversa con il 4-3-3 nel Parma che presenta all'occhiello l'ex Gervinho per una prima linea completata da Cornelius e Kulusevski, Kucka, Scozzarella ed Hernani nei tre di centrocampo, dietro Darmian e Gagliolo esterni, Dermaku e Iacoponi centrali davanti a Sepe. Solito 4-2-3-1 per Fonseca, variabile in corso d'opera come il tecnico portoghese ha dimostrato di saper modificare nelle precedenti giornate. Per dieci/undicesini sono gli stessi uomini di Monchengladbach, con la variante di Spinazzola esterno basso a destra al posto di Santon. A sinistra Kolarov, centrali Fazio e Smalling davanti a Pau Lopez. Confermati Mancini e Veretout in mediana, i soliti tre alle spalle di Dzeko, ovvero Zaniolo, pastore e Kluivert. Cinquemila tifosi romanisti al “Tardini” e non solo nel settore ospiti.

Primo tempo soft

Un primo tempo al di là della noia, rattristito dalle alchimie di centrocampo. La Roma non riparte. Manovra lenta, farraginosa, tanti errori di disimpegno, qualche fiammata e nulla più. Squadra stanca, poche le occasioni per far male ad un Parma attento, ben coperto e pronto a rilanciarsi in controgioco. Le occasioni migliori, proprio per i ducali, bene Kucka, Scozzarella e l'ex Gervinho, sempre abile in controgioco. La scissa prova a darla Veretout, onnipresente in ogni zona del campo, ma predica nel deserto. Davanti Dzeko ne tocca poche e non è incisivo. La Roma parte meglio, tiene il campo con sufficiente autorità, ma non decolla per i motivi sopra descritti, bene invece il Parma in ripartenza. Ci prova Cornelius dal limite, Fazio la tocca, bravo Lopez in tuffo a smanacciare in angolo. Si ferma Spinazzola, problemi muscolari e dentro Santon, mentre ci sono problemi anche per Fazio che rientra però in campo dopo un paio di minuti con una vistosa bendatura in testa. Occasionissima per Cornelius, solo in area, ma cicca l'impatto col pallone a un metro da Lopez. Fuori anche l'ex Gervinho, tra i più intraprendenti nel Parma, dentro Sprocati. Null'altro in un primo tempo noioso e da dimenticare.

Uno-due Parma

Si riparte con la Roma che continua a tenere meglio il campo, ma il Parma in controgioco cerca sempre di farsi pericoloso. Mancini guadagna una punizione dal limite e Kolarov centra in pieno il palo, Pastore colpisce a botta sicura sulla ribattuta, Sepe si supera e salva in angolo con una parata strepitosa. La Roma insiste e accelera. Zaniolo sprinta bene a destra, Dzeko però si fa anticipare. Kluivert la mette bene in mezzo per Pastore, chiuso al momento della conclusione. Fonseca decide di cambiare per dare più sostanza alla prima linea. Fuori Pastore, stanco, dentro Under. Partita più accesa, ritmo più alto e tanta intensità, da una parte e dall'altra. Il vantaggio del Parma arriva all'improvviso nel momento in cui la Roma stava spingendo con più decisione. La sblocca Sprocati a poco più di venti dalla fine: raccoglie un cross di Gagliolo e di sinistro strozza la conclusione ma la angola bene e la mette sul palo lontano. Parma avanti nel momento migliore della Roma. Fuori Fazio, dentro Diawara con Mancini che torna all'origine. Parma però vicino al raddoppio, prima con Kucka, tiro centrale, poi con un sinistro da fuori di Kulesevski che termina sull'esterno della rete. Roma adesso in affanno e in controgioco Cornelius, imbeccato da Kulusevski, la manda fuori di un nulla. La Roma prova a ripartire, più di nervi che di sostanza, ma i minuti passano inesorabili. Fuori Gagliolo, dentro Bruno Alves nel Parma a sette dalla fine. Il Parma si chiude bene e la Roma non trova spazi. Ci prova però Under con una conclusione da fuori, Sepe c'è e smanaccia in angolo. La Roma attacca a testa bassa per evitare la sconfitta ma si espone al controgioco. Ci pensa Pau Lopez a tenerla in gioco, smanacciando una conclusione da brividi di Kulusevski, poi Dzeko si fa murare al momento della conclusione. Tre di recupero, Zaniolo, scoordinato, calcia alto e in controgioco il Parma la chiude con Cornelius. E finisce qui, con la Roma che lascia a Parma tre punti e pure il terzo posto, scavalcata da Lazio e Cagliari, agganciata al quinto dall'Atalanta. Proprio una brutta serata per i giallorossi. Meglio, non poteva andare per i Ducali.

Dallo Stadio Ennio Tardini

 

Gli altri match

E' una giornata da incorniciare per il Cagliari che, in un tempo e mezzo, fa un sol boccone della Fiorentina, segnando cinque reti che valgono il terzo posto a braccetto con la Lazio. I sardi la sbloccano subito con Rog, poi si scatenano con Pisacane, Simeone, Joao Pedro e Nainggolan, prima di concedere a Vlahovic una doppietta nel finale che rende meno pesante il passivo per gli uomini di Montella. Un solo gol in meno fa la Lazio che con il Lecce strappa una vittoria tutt'altro che semplice, a dispetto del 4-2 finale: al gol del vantaggio di Correa replica Lapadula che, a metà ripresa, pareggerebbe pure il nuovo vantaggio di Milinkovic, se il Var non segnalasse fuorigioco sul tap-in dell'ex Milan. Di lì la Lazio ha gioco facile, segnando con Immobile su rigore e ancora con Correa. Il sigillo finale di La Mantia rende solo meno largo lo svantaggio leccese. Gioisce anche la Juventus che, nel big match serale contro il Milan, centra vittoria e aggancio all'Inter con una rete di Dybala, subentrato a Cristiano Ronaldo e ancora una volta decisivo, mentre ai rossoneri non resta altro che la soddisfazione di aver giocato un buon match, restando però a secco di punti e a navigare a bassissime quote in classifica. Doppio 0-0 a Genova e Udine: contro la Samp, infatti, l'Atalanta non sfonda e guadagna un punto sufficiente ad agganciare la Roma al quinto posto; alla Dacia Arena, la Spal impatta su Musso e non sfonda il muro bianconero, restando fanalino di coda del campionato.